L’articolo 1 per esempio – il più importante del progetto di legge in quanto è quello che apre il matrimonio e l’adozione alle coppie omosessuali – è stato definitivamente adottato perché votato senza modifica dai senatori. La Francia diventa così il 12° Paese che “legalizza” i matrimoni fra persone dello stesso sesso; tra gli altri ci sono Belgio, Portogallo, Olanda, Spagna, Svezia, Norvegia, Islanda, Argentina, Uruguay (ultimo in ordine di tempo) e Sud Africa. In Messico sono possibili solo nella capitale, mentre negli Stati Uniti solo in 9 Stati e a Washington Dc.
55% dei francesi non favorevoli. La decisione presa in Francia è stata uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale di François Hollande. Su di essa però il Paese si è spaccato. Sono state organizzate manifestazioni contro il disegno di legge che hanno visto sfilare per le strade della capitale parigina milioni di manifestanti, prima in gennaio e poi a marzo. A promuoverle un gruppo di 34 associazioni riunite sotto il cartello “La Manif pour tous”: ad aderire alla protesta, associazioni di categorie molto diverse tra loro, dai giuristi ai pediatri. In campo sono scesi anche alcuni rappresentanti di associazioni gay.
Distanza tra governo e popolo. I portavoce de “La Manif pour tous” hanno così dato appuntamento ai loro militanti alle ore 18,30 per marciare davanti al Senato, in segno di protesta contro il voto.