Era ai margini o al centro dell’attenzione nel giorno in cui Giorgio Napolitano uscito dal Quirinale al mattino vi è rientrato nel pomeriggio, sempre come presidente della Repubblica? Cosa avrà pensato dell’audace decisione del marito di continuare una così grave e gravosa responsabilità? La televisione l’ha ripresa, assorta e raccolta, mentre ascoltava le parole fermissime, anche se a tratti commosse, del Capo dello Stato ai parlamentari.
Un’immagine molto sobria, un’immagine molto bella di una donna che ha sempre scelto il silenzio e il non apparire pur essendo al fianco di un uomo continuamente sotto la luce accecante dei riflettori.
Ha applaudito anche lei alla fine del discorso ma c’era qualcosa di molto diverso in quel volto e in quel gesto che facevano trasparire una tenerezza infinita.
È bastata qualche fugace ripresa televisiva per comprendere la grandezza di una donna che, condivisa la scelta del marito, la sosterrà con l’intelligenza e con l’affetto di sempre. Anche lei è dentro questa ulteriore e imprevista fatica per amore del Paese.
Clio Maria Bittoni, è il nome di questa donna, ha sposato Giorgio Napolitano nel 1959 e da allora i due sposi hanno camminato insieme, in una freschezza di vita che il tempo, anche con il dono di due figli, ha reso più fragrante invece che appassire.
Senza nulla togliere al significato e al valore di una presenza femminile al Quirinale questa donna ha offerto e offre al Paese un messaggio straordinario.
Riporta alla mente il pensiero che accanto a un grande uomo c’è sempre una grande donna e accanto a una grande donna c’è sempre un grande uomo.
Non è un gioco di parole ma è il dire la verità sul rapporto tra maschile e femminile quando si esprime in condivisione di scelte di vita, di impegni e di pensieri ad alta quota.
Una verità che vale per tutti perché in una società fraterna è di tutti la responsabilità di contribuire al bene comune.
In un momento difficile e buio, ma non privo di speranza, il volto dolce e sereno della “moglie del presidente” è davanti agli occhi degli italiani. Non c’è bisogno di molte parole e di molte immagini mediatiche per trasmettere il messaggio di una donna che, con incondizionato rispetto del ruolo del marito, avverte di fronte al Paese una responsabilità silenziosa ma forse più decisiva di molte altre.
E il nostro Paese, che non difetta di sensibilità umana, ha capito, si è accorto che le parole alte del suo Presidente sono scritte anche con l’inchiostro della grandezza e della bellezza della donna che dal 1959 è al suo fianco.