SAN BENEDETTO DEL TRONTO- Come lo scorso anno l’Amministrazione comunale ha celebrato il 25 aprile, Anniversario della Liberazione d’Italia, in largo Onorati, nei pressi dei monumenti ai caduti con l’obiettivo di coinvolgere la cittadinanza nella riflessione comune su quanto sia stata fondamentale per ciascuno la storia della Resistenza.
Alla cerimonia istituzionale hanno preso parte autorità civili e militari cittadine, provinciali e regionali e dei Comuni del comprensorio, le associazioni degli ex combattenti e d’arma, l’Anpi e tantissimi cittadini. Dopo l’esecuzione del’Inno di Mameli da parte del Corpo bandistico “Città di San Benedetto” e il saluto del Sindaco Giovanni Gaspari, è intervenuto Massimo Papini direttore dell’Istituto regionale per la storia del Movimento di Liberazione nelle Marche. Papini ha concentrato il suo discorso sul valore del 25 aprile e sulla genesi dei movimenti della Resistenza italiana.“Il 25 aprile è una festa nazionale – ha detto – quindi di tutti e dobbiamo ricordarci che la riscossa nazionale parte da lì. Da quel giorno si è iniziato a costruire un’Italia libera e democratica”.
Citando Piero Calamandrei, il prof. Papini ha aggiunto che “la Costituzione Italiana è nata sui monti dove erano a combattere i partigiani e dove sono morti tanti civili. I partigiani – ha proseguito – erano militari, ex militari, antifascisti di vecchia data, stranieri, inglesi, slavi, cattolici, sacerdoti, carabinieri o semplici cittadini con alcuni obiettivi in comune: libertà, giustizia e democrazia”.
Infine Papini ha anche sottolineato quanto è importante ricordare la Resistenza nella nostra Regione, Provincia e Città. “La Resistenza Italiana è nata nella Marche, su colle San Marco, alla stazione di San Benedetto con il tenente Gian Maria Paolini che reagì ad un vile gesto di tedeschi contro bambini che chiedevano da mangiare, al porto di San Benedetto con l’allora tenente Carlo Alberto Dalla Chiesa e il comandante Nebbia che sottrassero la flottiglia alle mire dei nazifascisti. Lungi dall’essere stato un movimento improvvisato, la Resistenza è stato movimento di popolo organizzato, composto da tanti uomini che volontariamente hanno scelto da che parte stare combattendo lo straniero e mettendo consapevolmente a rischio la propria vita per la liberazione di un intero popolo. Meglio di ogni libro di storia – ha concluso Papini – che cos’è stata la Resistenza lo si legge nelle lettere dei condannati a morte, di quei giovani che hanno inciso nella coscienza di tutti parole indelebili mentre andavano a morire”.
A seguire si è svolta la tradizionale cerimonia di deposizione di corone ai monumenti ai caduti di viale Secondo Moretti prima che il corteo si spostasse verso la sede dell’Associazione Marinai d’Italia, dove le autorità civili e militari hanno reso omaggio al monumento che ricorda i caduti della Marina Militare Italiana.