Uno storico e affascinante crocevia di tradizioni, popoli e cultura né è simbolo l’antichissima chiesa di Santa Maria di Plestia a Colfiorito, edificata al confine tra Umbria e Marche, dove ieri si è svolto un interessante dibattito al termine della seconda tappa del “Cammino Francescano della Marca”.
Ad approfondire e lanciare un sguardo su progetti presenti e futuri tra i due territori a cavallo dell’Appennino sono stati l’Assessore provinciale alla Cultura e Ambiente Andrea Maria Antonini, il consigliere della Provincia di Macerata nonché rappresentante dell’Assessorato regionale alla Cultura Daniele Salvi, il sindaco di Pievebovigliana Sandro Lucidi e il prof. Romano Cordella. In sala presente anche un nutrito gruppo di pellegrini, reduci del percorso che, da Foligno li ha condotti dopo oltre 25 km immersi nella natura, nella splendida località che sorge nella piana di Colfiorito.
“Con orgoglio, possiamo dire che l’Italia vanta un patrimonio straordinario che nessuna crisi può mettere a repentaglio – ha dichiarato l’Assessore Antonini – per questo, occorre rafforzare e valorizzare il dialogo tra territori come nel caso delle Marche e dell’Umbria, facendo leva su strategie comuni e condivise nel campo della cultura, del turismo e del paesaggio. In questa direzione, il Cammino – ha aggiunto Antonini – oltre a rappresentare un momento speciale di interiorità e di socialità per chi lo vive, costituisce anche uno strumento importante di contatto tra comunità così affini, contribuendo nel contempo ad alimentare nuove forme di scoperta del territorio e di micro-economia. Non a caso che nei prossimi giorni, saranno inaugurati tre nuovi ostelli a Comunanza, Venarotta e Ascoli, che la Provincia, con il contributo della Regione, ha riqualificato e messo a disposizione di chi voglia percorrere il cammino francescano nella tratta del Piceno”.
Dello stesso avviso, anche il dott. Salvi che si è soffermato sull’impegno della Regione nella programmazione con tutti i referenti istituzionali del nuovo distretto culturale e promozionale che vede nell’asse tra Assisi-Loreto, il principale raccordo nel campo del turismo religioso in Italia.
Anche il prof. Cordella, autore del libro “La frontiera aperta dell’Appennino”, ha voluto rimarcare ed evidenziare, nel suo intervento, le tantissime congiunzioni nell’arte, nella pittura, nel diritto, nell’economia e nella storia che uniscono da sempre le Marche e l’Umbria che possono definirsi senza dubbio “due regioni cugine”.
Ad allietare i vari momenti del dibattito sono state le note degli Ogam che hanno accompagnato i presenti in un ideale viaggio musicale a ritroso nella storia e nelle tradizioni dei luoghi.