Di Alessandro Ribeca
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – È un fiato di vento, l’annuncio. L’annuncio è una parola di verbo. Non un semplice pensiero, ma un’azione. Quando arriva è già evento. Così, una ragazzina, improvvisamente, diventa donna e, misteriosamente, mamma. Un fiato di vento, come se fosse uragano, sbaracca via a Miriàm/Maria ogni progetto che risiedeva nel suo cuore, seppur in apparenza aderente alla volontà di Dio. Perché Dio ha per Lei un disegno più grande, un disegno inconcepibile dall’uomo, ma da Dio sì: un disegno concepibile semplicemente con un annuncio.
Una chiamata, una responsabilità, alla quale è ammessa la sottrazione: non obbliga, ma chiede. Un annuncio che necessita di adesione. Un verbo che è azione, ma che allo stesso tempo ha bisogno di essere accolto. È un seme che ha bisogno di terreno fertile. Un fiato sbaracca via ogni progetto di Miriàm/Maria e le assegna il mistero dell’essere madre, portatrice di vita, con una novità assoluta e unica nella storia, perché è Madre sì, ma del Creatore. Una storia intima, che entra nelle profondità dell’animo di Maria, nei suoi pensieri, nelle sue paure, ma anche nei suoi atti di fede e di abbandono al suo Dio. Con sé tiene il Salvatore, lo custodisce, lo protegge per l’intera umanità.
Non cerca di comprendere, ma semplicemente accoglie, dice sì, ogni giorno, fino al parto: fino all’ora del distacco, il primo. Ne seguiranno altri, più dolorosi: in quella notte è già presente la croce. Perché nel nome del Padre si inaugura la croce e nel nome della Madre si inaugura la Vita. Una storia magistralmente raccontata da Erri De Luca nel romanzo “In nome della Madre” e che i ragazzi della Parrocchia di S. Benedetto Martire, riadattando la sua opera, metteranno in scena la sera dell’ 11 maggio, in occasione della festa della mamma. In questi ultimi mesi, segnati dai preparativi, i ragazzi hanno cercato di entrare nel mistero più grande della storia dell’umanità, senza volerlo comprendere, ma tentando invece di percepire le emozioni di una ragazza di fronte a un annuncio fertile. I giovani della parrocchia e tanti adulti si sono messi insieme per ingrandire dettagli appena accennati dai Vangeli, così da tentare una vicinanza alle emozioni di Miriàm/Maria e, sabato 11 maggio, ce ne faranno partecipi, per festeggiare le nostre mamme, portatrici della nostra vita, portatrici di emozioni simili a quelle di Miriàm/Maria.