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L’assessore Urbinati interviene sullo stop alla pesca

SAN BENEDETTO DEL TRONTO– Pubblichiamo una nota dell’assessore alla pesca Fabio Urbinati inerente al probabile stop estivo che verrà imposto dal governo:

“Nonostante i pareri concordi della comunità scientifica sull’inutilità di fermare la pesca nel medio Adriatico nel cuore dell’estate perché non è quello il periodo più indicato per favorire la riproduzione delle specie più diffuse in questo tratto di mare, con ogni probabilità il Governo riproporrà lo stop alle attività di pesca nel mese di agosto, ovvero nel momento di massima richiesta di prodotto nostrano.

Non era certo questo che ci attendevamo da un Governo che si è presentato con l’obiettivo di assumere decisioni immediate per contrastare la crisi che ha certamente nel forte calo dei consumi un fattore determinante.

Con il blocco dell’attività nel momento in cui si sarebbe potuto lavorare con una redditività superiore al restante periodo dell’anno, si continua a penalizzare un settore che vive da tempo una condizione di grave crisi e una pericolosa mancanza di ritorno economico, complice anche un insostenibile costo del gasolio.

C’è oltretutto da considerare che l’Amministrazione sarebbe costretta a programmare a giugno e luglio quelle manifestazioni che servono a promuovere il consumo di prodotti locale, perdendo la possibilità di promuovere la qualità del pesce nostrano quando l’effetto sarebbe massimo.

Il Comune ha poche leve a disposizione per sostenere la pesca: ci siamo impegnati per intercettare fondi europei per la ristrutturazione del mercato ittico, la realizzazione del nuovo scalo di alaggio, stiamo alle battute finali per avere il nuovo Piano regolatore del porto, abbiamo proceduto alla riduzione dei diritti d’asta per agevolare le imprese di pesca. Nel frattempo, consapevoli che il rilancio del settore passa in gran parte per le decisioni comunitarie, seguiamo con grande attenzione ciò che avviene al Parlamento europeo dovela nuova Pcp(Politica comune della pesca) sta muovendo i primi passi istituzionali.

Il resto deve far parte delle politiche nazionali per il mare: per questo confidiamo in provvedimenti che restituiscano alle nostre marinerie la possibilità  di poter operare in base alle proprie caratteristiche e a quelle delle specie autoctone del mare Adriatico. Vogliamo un fermo pesca che preveda l’interdizione alla pesca di zone ad alto interesse biologico anziché un blocco temporale indiscriminato.

Ci attendiamo risposte precise e soprattutto pertinenti nelle prossime settimane”.