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Assemblea pubblica sui quartieri ad Acquaviva, si è discusso delle diverse problematiche con i cittadini

ACQUAVIVA PICENA – Il 9 maggio si è tenuta presso la Sala Consiliare l’assemblea pubblica per discutere la proposta di istituzione dei Comitati di Quartiere nel territorio acquavivano. L’assemblea ha avuto una funzione consultiva, e cioè la  funzione di permettere ai cittadini di esprimere un parere o un consiglio sul “Regolamento per l’Istituzione e la Disciplina delle Funzioni e delle Prerogative dei Comitati di Quartiere” presentato dall’Amministrazione Comunale, regolamento che era stato recentemente pubblicato con la mappa della divisione del territorio acquavivano nei quartieri, sul sito del Comune in modo tale da dare la possibilità ai cittadini di informarsi a riguardo e poter partecipare attivamente all’assemblea. Il Sindaco Rosetti ha esordito ricordando che il comitato di quartiere è un’associazione apartitica la cui funzione è quella di organizzare i cittadini di determinate zone territoriali nell’ottica di una collaborazione con l’Amministrazione Comunale, collaborazione che non si riduca solo ad una lista della spesa come il palo della luce da aggiustare o la buca sulla strada, ma che possa essere una via per organizzare i territori, affrontare le problematiche sociali come per esempio l’integrazione degli stranieri, e stimolare i cittadini a diventare parte attiva, con l’Amministrazione, della gestione del territorio.

Innanzitutto è intervenuto il presidente del Comitato di Quartiere del Borgo istituito nel 2011, durante la precedente Amministrazione; dopo due anni passati nell’attesa di poter iniziare ad operare il presidente Delio Camela ha chiesto al Sindaco Rosetti se fosse possibile iniziare ad operare come comitato fin da ora o se fosse necessario attendere le nuove elezioni, il Sindaco ha precisato che il comitato esistente è stato istituito secondo il regolamento vigente, regolamento approvato, e mai applicato, da una precedente Amministrazione circa 12 anni fa e che verrà sostituito dal nuovo regolamento, oggetto della discussione, una volta che il Consiglio Comunale lo avrà approvato: da ciò consegue che, una volta abrogato il vecchio regolamento, i residenti del quartiere denominato Borgo dovranno attendere nuove elezioni, circa due o tre mesi di tempo, per istituire un comitato di quartiere valido.

Sono stati poi espressi da altri cittadini dubbi riguardanti la divisione del territorio di Acquaviva, divisione fatta in modo tale da avere una distribuzione omogenea del numero degli abitanti per ogni quartiere, indicativamente 800/900 per ognuno, ma che mettono nello stesso quartiere zone di campagna, come le valli o la zona industriale, e le zone del centro. Le problematiche da affrontare sono di diversa natura, sono diversi gli interessi e ciò potrebbe portare a curare di più una zona piuttosto che un’altra ma la proposta di formare un comitato di quartiere comprendente solo le zone di campagna, è stata accantonata perché sarebbe un comitato con pochi residenti e sarebbe più sensato scegliere all’interno del comitato un referente per ogni zona in modo tale che ogni zona del quartiere venga rappresentato, e comunque è un discorso di funzionamento del comitato.

Un altro cittadino è intervenuto chiedendo il perché l’Amministrazione abbia scritto un nuovo regolamento per l’istituzione dei Comitati di Quartiere quando ne era già vigente uno, il Sindaco ha risposto che il regolamento vigente non è mai stato applicato, c’era lo strumento per operare, ma in dodici anni non è mai stato usato; l’Amministrazione ha provveduto a scriverne uno nuovo e da qui la discussione si è spostata sull’ art. 4 del regolamento che riguarda le Prerogative dei Comitati di Quartiere, la discussione si è soffermata sulla validità del termine di 120 giorni, posto per “ottenere motivata risposta alle proposte presentate all’Amministrazione Comunale […] dalla loro presentazione al protocollo”, messa in dubbio dal termine dei 30 giorni prevista dalla Legge 241/90, validità confermata dal primo cittadino che ha specificato che il termine di 120 giorni è stato ritenuto dall’Amministrazione un tempo congruo per fornire una risposta chiara e precisa alle proposte presentate, ovviamente i tempi di risposta potrebbero essere più celeri a seconda del tipo di proposta, e là dove ci saranno i termini di legge verranno rispettati i 30 giorni previsti dalla Legge 241/90. Al termine dell’incontro si è deciso di abbassare la soglia del 10% (art. 15) dei residenti del quartiere per procedere alle votazioni, e di limitare a due mandati consecutivi la carica del presidente, cosa non specificata nel regolamento.

La serata è stata piuttosto vivace; in mezzo a tante divergenze di opinioni su una cosa si può essere d’accordo, la necessità che oltre a prendere atto delle problematiche che interessano il territorio bisogna organizzarsi per affrontarle e superarle se si vuole migliorare la qualità della vita; l’unione fa la forza e questo deve essere da sprono per tirarsi su le maniche e darsi da fare, lo strumento c’è, il Comitato di Quartiere, usiamolo!

Janet Chiappini: