SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Fino al 2005 questa via era calpestata dal cupo odor delle automobili. La sostenibilità del III millennio ha riconsegnato al mondo dei pedoni la Montmatre di San Benedetto, via XX settembre, già via degli orefici e dei pescatori, prosecuzione della passeggiata cittadina e punto di arrivo di chi anche da Grottammare vuole farsi una bella camminata rilassante a contatto con la bellezza della “Riviera delle Palme”.
Dopo alcuni anni d’assenza, la via è stata riconsegnata per il mese di maggio, alle esposizioni d’arte en plein air. Tra sculture e pitture in olio su tela ritraenti paesaggi e volti, gli artisti hanno anche realizzato dal vivo le loro opere e le loro caricature. Il merito dell’iniziativa è dell’associazione ASSOARTISTI DELL’ADRIATICO, attiva in diverse forme d’arte, dalla musica alla pittura, passando per la poesia. Abbiamo raccolto le impressioni di Tamara Aureli, curatrice dell’evento.
“Questa è una via che andava valorizzata e con l’aiuto del comune e con l’aiuto degli artisti stiamo facendo ciò. Finalmente si stanno facendo cose bellissime per gli artisti, quindi creargli dei posti dove esporre, dove conoscersi, dove dipingere e mettersi in discussione”.
A tal proposito, ci sono degli eventi in programma per il futuro?
“L’idea è sempre una collaborazione forte con loro, anche perché comunque io come artista e curatrice d’arte, loro si affidano molto a me, io mi affido molto a loro, in queste situazioni. Abbiamo già pronto per il VI anno, la via dell’arte, arte e musica, in via Paolini. Anche quest’anno abbiamo tanti artisti che vogliono inserirsi. L’idea forte di quest’anno è di partire il 7 luglio fino al 30 agosto. Abbiamo artisti che arriveranno dalla Sicilia, da Roma, da Bari. L’idea forte è di avere una continuità, quindi una volta a settimana, gli artisti della via dell’arte, percorreranno la passeggiata tra piazza Matteotti e Via XX settembre. Ecco qui che gli artisti avranno più possibilità di sommergere questa bella città d’arte”.
San Benedetto del Tronto città d’Arte, con queste parole rinnoviamo l’auspicio che la cultura, anche in centri poco reclamizzati dal turismo culturale, possa essere un’arma importante di difesa dagli attacchi della crisi.
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