“L’annunzio di Gesù non è una patina: va alle ossa, al cuore, va dentro e ci cambia. E questo non lo tollera lo spirito del mondo, e per questo vengono le persecuzioni”. Lo ha detto Papa Francesco, nella messa di martedì 28 maggio a Santa Marta, concelebrata da monsignor Rino Fisichella e monsignor José Octavio Ruiz Arenas, rispettivamente presidente e segretario del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione. La strada del Signore, ha proseguito, “è una strada di ‘abbassamento’, una strada che finisce nella Croce”. Ecco perché, ha soggiunto, “sempre ci saranno le difficoltà”, “le persecuzioni “Quando un cristiano non ha difficoltà nella vita – ha ammonito il Papa – qualcosa non va”.
Si può pensare che sia “molto amico dello spirito del mondo, della mondanità”. E questo, ha constatato, “è la tentazione propria di un cristiano”. “Se si segue Gesù come una proposta culturale – ha ammonito il Papa – si usa questa strada per andare più in alto, per avere più potere.
E la storia della Chiesa è piena di questo”, tanto che “tanti cristiani, tentati dallo spirito del mondo, pensano che seguire Gesù è buono perché si può far carriera, si può andare avanti”. Ma “non si può togliere la Croce dalla strada di Gesù”, ha detto il Papa citando Madre Teresa: “Lo spirito del mondo mai dice che la Beata Teresa, tutti i giorni, tante ore, era in adorazione. Riduce al fare bene sociale l’attività cristiana”.
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