REGIONE MARCHE – all’Abbadia di Fiastra – Tolentino (Mc) è stato organizzato un incontro che si propone, a dieci anni dalla Legge regionale 12/2003 “Tutela delle risorse genetiche animali e vegetali del territorio marchigiano”, di fare il punto sull’attività svolta e sui risultati raggiunti. Sarà anche momento di riflessione e di approfondimento per individuare percorsi virtuosi di conservazione e valorizzazione attraverso alcuni casi studio marchigiani e di altri territori.
È prevista la partecipazione dell’amministratore unico Assam, Gianluca Carrabs, di docenti universitari, esperti e rappresentanti delle associazioni di categoria. La tavola rotonda conclusiva della giornata sarà invece un’occasione di riflessione sulle prospettive delle attività attraverso i contributi di esperti rappresentanti della ricerca, il mondo agricolo, i parchi naturali, i consumatori, ciascuno con il proprio specifico punto di osservazione.
Nella interruzione dei lavori a metà giornata verrà consegnato il premio al vincitore del concorso “La biodiversità in cucina”, vinto dall’Istituto Alberghiero “Panzini” di Senigallia.
Nell’occasione sarà possibile assaggiare anche la proposta gastronomica presentata.
L’incontro sarà anche occasione per la presentazione di iniziative diverse sulla biodiversità agraria, dai diversi percorsi enogastronomici delle province marchigiane, al progetto Regionale “L’orto biologico a scuola”.
La Regione Marche, nell’ambito delle politiche di sviluppo, promozione e protezione degli agro-ecosistemi e delle produzioni di qualità, ha approvato la Legge regionale 3 giugno 2003 n. 12 “Tutela delle risorse genetiche animali e vegetali del territorio marchigiano”.
Oggetto di tutela sono: le risorse genetiche animali e vegetali quali specie, varietà, razze, popolazioni, ecotipi, cloni e cultivar, compresi i selvatici delle specie coltivate, autoctone, cioè originarie delle Marche o introdotte ed integrate negli agro-ecosistemi marchigiani da almeno cinquant’anni; minacciate di erosione genetica o a rischio di estinzione a causa del loro abbandono o dell’inquinamento genetico operati con l’introduzione di nuove cultivar o razze animali più produttive e resistenti; per le quali esista un interesse economico, scientifico, ambientale, paesaggistico o culturale.
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