Una serata di festa quella vissuta ieri, a Bari, nell’ambito dell’iniziativa “10 piazze per dieci comandamenti” organizzata dal Rinnovamento nello Spirito Santo in collaborazione con il Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione e la Cei. Tante le famiglie intervenute, tanti i bambini, tante le coppie di giovani arrivate da ogni parte della Puglia.
Hanno voluto partecipare a questo momento dedicato a Dio, nella riflessione sul sesto comandamento: “Non commettere atti impuri”.
Molti gli ospiti della serata da Claudia Koll a Paolo Brosio, da Salvatore Martinez, presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo, allo psichiatra Alessandro Meluzzi, inframezzati dal videomessaggio del Santo Padre. Impossibile non essere colpiti dagli sguardi e dalle parole di chi è intervenuto sul palco, impossibile per loro non lasciarsi abbandonare al proprio cuore e alla propria esperienza spirituale.
L’apertura all’amore. L’amore è il punto su cui si concentra monsignor Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari e presidente della Conferenza episcopale pugliese: “Bisogna leggere il sesto comandamento in una formulazione positiva: abbi capacità di essere fedele e limpido. La fedeltà è il segno di un amore totale. La castità, invece, è un segno di amore che si apre nell’offerta di sé che non si chiude ad un egoistico istinto. Attraverso la castità si cresce nell’amore. Quest’arte di amare ci permette di guardare al futuro con fiducia, è l’accettazione dell’amore, dell’amore di Dio che ci rende felici”. E ciò che dice mons. Cacucci si ricollega al discorso di mons. Rino Fisichella, presidente del Dicastero per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, in un video messaggio: “Quest’evento è in tutto e per tutto l’esperienza della nuova evangelizzazione. Perché si è scelta la piazza? Perché è il luogo di aggregazione dove possiamo ricordare Dio. É un momento per domandarci chi siamo. Tanti sono in ricerca di Dio e di giustizia e libertà, il nostro compito è ricordarci dell’amore di Dio, di riempirci del desiderio di essere un popolo solo anche col fine di costruire un mondo migliore. Solo l’amore dà senso alla vita”.
Le testimonianze. Numerose sono state le testimonianze. Tra le tante ha particolarmente colpito quella di Claudia Koll che ha rivelato come “il Signore ha risvegliato la mia coscienza attraverso le cose che mi accadevano ogni giorno e che mi mettevano in discussione”. Ma è stato un momento non facile, dove però, dice la Koll, “interviene Gesù. Dopotutto è Gesù stesso che dice che senza di lui non possiamo fare nulla. Il rapporto con il mio corpo è cambiato, ho cominciato a capire che il mio corpo è un tempio sacro”. Anche il sindaco di Bari, Michele Emiliano, ha voluto partecipare a questo momento di festa puntando l’attenzione sulla libertà: “Questo evento deve dare un significato alla parola libertà. Questa deve essere vissuta e non solo convissuta. Bastano delle semplici regole per volerci bene sul serio. Quando si cerca l’altro per quello che è, la presenza dell’altro viene vissuta davvero e i 10 comandamenti esprimono valori condivisi da tutti e da tutte le costituzioni”.
La strada per la libertà. I dieci comandamenti sono un dono di Dio, afferma il Santo Padre in un video messaggio donato alla piazza di Bari. “Il comandamento non è una imposizione, questi vengono da Dio che ci ha creati per amore, un Dio che vuole solo il bene dell’uomo, fidiamoci di lui!. I dieci comandamenti ci indicano una strada da percorrere. Quante diseguaglianze nel mondo! Quante povertà vengono dal rifiuto di Dio! I dieci comandamenti indicano una strada per la libertà. Dobbiamo vedere i comandamenti come indicazione della libertà. Essi ci aiutano a fuggire dalla schiavitù di tanti idoli che non fanno altro che allontanarci dal Signore. I comandamenti ci portano a rispettare le persone, a custodire l’intera creazione del Signore che ci ha donato. Seguire i dieci comandamenti significa essere fedeli a noi stessi. I dieci comandamenti sono una legge di amore. La vera libertà non è seguire il nostro egoismo, ma quella di amare. I dieci comandamenti non sono un no a qualcosa, non sono un divieto, ma un sì all’amore! E il sì all’amore ci fa dire no al male. Il no diventa solo una conseguenza del sì”.
Un comandamento scomodo. “Questo comandamento è quanto mai straordinariamente attuale”. Lo afferma Salvatore Martinez, presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo. “Quello che approfondiamo stasera a Bari è un comandamento scomodo. Nella nostra accezione, nel parlato moderno, nel significato che gli vogliamo dare sembrerebbe indicare soltanto ‘non commettere adulterio e non fornicare’ in realtà, l’uso ‘impuro del corpo’ si estende anche a quelle prassi improprie che degenerano spesso in vere piaghe sociali, quali la prostituzione, la pedofilia, il femminicidio, la tratta delle persone, l’affamare i corpi degli ultimi del mondo. Ma non è così, il sesto comandamento dice di amare sé stessi e gli altri per amare Dio”.
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