SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Entrando nella sede della Sambenedettese Calcio, presso lo Stadio “Riviera delle Palme”, una scritta catalizza l’attenzione del tifoso/vistatore: “Quel Giorno il fuoco ha bruciato i vostri petali, ma voi restate sempre per noi il fiore più bello”. In quel 7 giugno del 1981 l’estate arrivò puntuale a San Benedetto. Un’intera città si raccolse nel suo stadio, il Ballarin, per festeggiare la terza promozione in serie B della sua storia. Fu la Samb di Sonetti, con Zenga in porta e il match contro il Matera, epilogo del campionato 1980/81, fu semplicemente una formalità per entrambe le squadre, rappresentanti in via definitiva, la testa e la coda della classifica.
Doveva essere una festa, ma il fuoco in modo assassino, spense irreversibilmente le vite e l’entusiasmo di due ventenni del luogo: Carla Bisirri e Maria Teresa Napolioni, in quella che è al giorno d’oggi la più grande sciagura avvenuta in uno stadio italiano.
Dopo 32 anni il Ballarin è adottato dal rugby e in quello che dal 1985 è il “tempo del tifo” rossoblu, lo stadio “Riviera delle Palme”, si è svolta una messa in suffragio delle due ragazze.
La celebrazione si è svolta nel pomeriggio del 15 giugno, presso la Sala Stampa “Sabatino D’Angelo”, che per anni ha commentato dai microfoni RAI, i tempi d’oro delle società calcistiche picene. A celebrare la messa è stato il Parroco della parrocchia di San Pio X, Don Vincenzo Catani, che ha trasmesso tutta la sua immensa cultura nel ricordo delle ragazze, in una celebrazione semplice, partecipata e dedicata a tutti coloro che stanno soffrendo.
Alla celebrazione hanno partecipato i familiari di Carla e Maria Teresa, oltre ai vertici della Sambenedettese Calcio, rappresentati dal presidente Pignotti e dall’allenatore Palladini, nella speranza che qualsiasi disciplina sportiva, possa portare pace e rispetto, ai sensi del fondatore dello sport moderno: il barone Pierre De Coubertin.
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