Sicuramente si tratta di un’ottima notizia che però rischia di non essere sufficiente se non sarà seguita da riforme nazionali forti, di rottura con il passato, e da un rinnovamento generazionale.
A tal proposito, un segnale importante potrebbe arrivare lunedì prossimo da Roma dove, al Dipartimento della pesca del Ministero delle politiche agricole e forestali, è in programma un’importante riunione per un’analisi delle caratteristiche che dovrà assumere il fermo temporaneo della pesca per il 2013.
Come è noto, la marineria sambenedettese, ma non solo essa, chiede da anni un ripensamento di questo strumento. Il fermo biologico, per come è stato strutturato fino ad oggi, rappresenta un’assurdità senza alcun beneficio per il settore. La comunità scientifica ormai è concorde nel concludere che, in rapporto alle risorse impiegate negli ultimi 15 anni per finanziare lo stop obbligatorio allo sforzo di pesca, i risultati sono totalmente deludenti.
Non solo: nonostante gli sforzi che l’Amministrazione Comunale compie per sostenere un settore che rappresenta non solo un elemento fondante dell’economia cittadina ma l’essenza della sua storia e della sua cultura, San Benedetto si trova incredibilmente senza la possibilità di proporre in piena stagione turistica la qualità del proprio prodotto fresco!
Si ha spesso l’impressione che, nei convegni e negli incontri che avvengono ad ogni livello sul tema, si facciano grandi discorsi con la volontà di lasciare le cose come stanno, evidentemente perché questo fa comodo a qualcuno. E’ una sfortunata coincidenza che una parte della marineria sambenedettese attenda ancora i rimborsi del fermo pesca 2012 mentre quelli destinati al compartimento di Ancona siano stati tutti liquidati?
Pertanto chiediamo ai rappresentanti delle associazioni di categoria locali, e soprattutto a quelle di livello regionale, di portare queste istanze nei luoghi preposti a prendere le decisioni. La marineria sambenedettese e l’Amministrazione comunale vigileranno sul comportamento che sarà assunto nelle sedi decisionali da chi ha il dovere di rappresentare le sacrosante istanze di tutta la categoria.