“Quello che qui a Pescara è stato fatto è qualcosa di straordinario”. Ha esordito così il cardinale Angelo Bagnasco, riferendosi alla nuova struttura pescarese, la “Cittadella dell’accoglienza”.
Il presidente della Conferenza episcopale italiana ha presenziato all’incontro con i giornalisti per parlare della casa di accoglienza ma anche per discutere del valore intrinseco del progetto: carità cristiana e solidarietà civile.
Servire nel nome di Gesù Cristo. “Quello che è stato fatto lo si può leggere su tre livelli – ha detto il cardinale -. Il primo è il frutto della collaborazione tra i diversi soggetti della Chiesa diocesana, della Chiesa nazionale e della società civile. L’opera inaugurata oggi nasce sotto il concetto del ‘è possibile’. È possibile che la collaborazione porti buoni frutti ed è possibile rispondere ad esigenze anche gravi. Il secondo livello è strettamente evangelico. Quest’opera annuncia Gesù Cristo col Vangelo e con la testimonianza del Vangelo attraverso la carità. Oggi esprimiamo la gioia di servire nel nome di Gesù Cristo. Ogni atto di carità che la Chiesa pone in essere ha anche una valenza profetica ossia di stimolo alla società civile di capire che deve essere indispensabile a se stessa. Il terzo e ultimo livello attiene all’aspetto pratico dell’opera. C’è il volto concreto dell’otto per mille. Spesso si mette in dubbio la direzione verso cui viaggiano questi soldi. Non c’è nulla di nascosto, ce l’avete qui di fronte a voi”.
Una grande opera. “Una struttura straordinaria – l’ha definita il direttore della Caritas di Pescara, don Marco Pagnello – capace di assicurare ospitalità notturna ad almeno 60 utenti senzatetto, 40 uomini e 20 donne, prevedendo anche spazi per diversamente abili. Le stanze sono tutte climatizzate, con controllo centrale dagli uffici al pianterreno, e poi ci sono la cappella, il refettorio e i cottage per la pronta emergenza. “Ho letto su qualche quotidiano locale – ha aggiunto don Pagnello – che il Comune di Pescara elargirà un grande contributo, spero sia vero anche se fino ad oggi non abbiamo visto nulla”. Ma la vera sfida “sarà da domani quando – ha aggiunto ancora il direttore della Caritas – la struttura entrerà in funzione. L’esiguità dei fondi preoccupa don Pagnello che confida nell’aiuto delle istituzioni.
Il complesso. L’intero complesso, denominato “Cittadella dell’accoglienza”, è stato realizzato su un terreno situato in via Alento e messo a disposizione dalla Fondazione PescarAbruzzo, con fondi della Cei che ha creduto nelle necessità della città e nella forza di volontà di don Pagnello e dell’arcivescovo di Pescara-Penne, monsignor Tommaso Valentinetti, nel portare avanti un progetto senza dubbio ambizioso e difficile, ma che oggi è divenuto realtà. La struttura è ben fatta. Riservata, ma al tempo stesso anche sufficientemente visibile e facilmente raggiungibile. Nel complesso è stato previsto un grande refettorio, ricavato nel vecchio capannone situato sulla sinistra del cancello d’ingresso; sul lato destro sono stati riallestiti i vecchi alloggi in legno, primo nucleo di quel dormitorio-Cittadella della carità che era stato allestito molti anni fa nell’area dell’ex Napolplast, in via Salaria Vecchia, e quegli alloggi verranno utilizzati per le emergenze, ovvero per dare un ricovero d’urgenza a utenti eventualmente trovati in strada e in attesa di verificare meglio le relative situazioni. Al centro dell’area c’è l’enorme nuova struttura perfettamente allestita per ospitare la “Cittadella dell’accoglienza”: al piano terra sono stati localizzati i servizi di portineria, registrazione, sala colloqui e alcune camere che ospiteranno eventuali utenti diversamente abili, con i servizi igienici perfettamente a norma. Poi ci sono 60 posti letto in tutto, con una separazione tra reparto donne, 20 posti letto, e reparto uomini, con 40 posti letto e camere da due, tre o anche sei letti, a seconda delle dimensioni. Ogni camera è dotata di armadi, comodini e servizi igienici personali. Lungo i corridoi ci sono telecamere per controllare il corretto utilizzo degli spazi.