“Come già noto dai giorni scorsi, monsignor Scarano era stato sospeso dal servizio presso l’Apsa (Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica) da oltre un mese, appena i Superiori erano stati informati che era indagato”.
Si apre con queste parole la dichiarazione della Sala stampa vaticana diffusa stamane dal direttore p. Federico Lombardi, in merito all’arresto, annunciato questa mattina, di monsignor Nunzio Scarano, accusato di corruzione e truffa nell’ambito di indagini su presunte manovre fraudolente su conti aperti anche allo Ior. La misura è stata presa “in applicazione del Regolamento della Curia Romana, che impone la sospensione cautelare per le persone per cui sia stata iniziata un’azione penale”. “La Santa Sede – si legge nel testo – non ha ancora ricevuto alcuna richiesta sulla questione dalle competenti autorità italiane, ma conferma la sua disponibilità a una piena collaborazione”. “La competente autorità vaticana, l’Aif (Autorità di informazione finanziaria) segue il problema per prendere, se necessario, le misure appropriate di sua competenza”. A commento della lettura, p. Lombardi ha aggiunto che il Papa è informato dell’accaduto.