MONTEMONACO – Sventola in alto, all’ombra del Vettore, il drappo del “Festival dell’Appennino” con il suo carico di storie, di sapienza, di racconti popolari e di vita vissuta. A fare da cornice ad un nuovo appuntamento della rassegna è stata la frazione di Vallegrascia, minuscolo e ridente borgo del comune di Montemonaco, che ha richiamato tantissimi amanti della natura alla scoperta di diverse specie di erbe montane.
Il gruppo, formato da famiglie, giovanissimi, adulti e qualche amico a 4 zampe, si è inoltrato, in prima mattina, lungo un sentiero in salita ricchissimo di essenze e tipiche piante d’altura che rappresentano, a detta degli esperti, una straordinaria riserva per preparare tisane, pozioni curative e miscele: il tutto secondo le migliori tradizioni popolari. La camminata nel cuore verde è stata impreziosita inoltre dalle spiegazioni scientifiche del prof. Camillo Di Lorenzo che, in collaborazione con l’“Associazione Gigaro 88”, ha illustrato, con grande spessore e competenza, le caratteristiche e le qualità di alcune tipologie di erbe che crescono proprio nell’entroterra piceno.
A entrare nei dettagli, non solo tecnici ma anche culturali e antropologi, è stato poi il professor Mario Polia che, al termine della bella camminata, ha affascinato i numerosi presenti radunati nella piazzetta del paese, con le sue erudite dissertazioni in un ambito, come quello dell’erboristeria tradizionale, che, a suo dire, ha fortissimi legami con la filosofia, con la religione, con la scienza e soprattutto con la medicina naturalistica.
“Ogni erba è una realtà complessa, direi quasi a sé, come sostengono gli anziani delle Ande ogni esemplare è composto da un’anima, da un corpo e da una mente – ha spiegato l’insigne antropologo nonché Direttore del Centro Studio Tradizioni Picene – quindi è importante entrare in contatto con il loro mondo, con la loro terra d’appartenenza, con le loro capacità rispettando sempre gli equilibri che regolano la cosmogonia che le circonda. Per questo, per trarre il massimo beneficio da ogni erba, che sia da tavola o medicinale, è necessario osservare le fasi lunari prima di procedere alla raccolta, così come osservare nei dettagli usanze tramandate da generazioni in ossequio a semplici ma basilari regole millenarie”.
Parole di ringraziamento per la nutrita presenza di escursionisti e per gli alti contributi offerti dai relatori sono state espresse dal Sindaco di Montemonaco Onarato Corbelli e dall’Assessore Provinciale alla Cultura Andrea Maria Antonini che, a nome della Provincia, ha ribadito l’importanza dell’area montana. “Siamo davvero soddisfatti e stupiti – ha evidenziato Antonini – come ad ogni tappa del Festival ci sia una risposta fortissima da parte delle comunità coinvolte che con il loro calore, la loro amicizia e il loro sostegno ribadiscono la grande umanità che caratterizza e connota tali zone”.
L’Assessore ha ricordato poi come sia la Pro Loco di Montemonaco, sia il Comitato di Festeggiamenti di Vallegrascia che, hanno fattivamente contribuito alla riuscita dell’evento, saranno impegnate domenica 7 luglio nella celebrazioni della festa della Madonna delle Grazie. Infine, ad allietare la giornata all’aria aperta sono state le note del gruppo “Banda Liberatori” che ha animato la splendida località dell’ascolano.
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