L’AUTORE: Eraldo Pecci ha esordito in serie A nel 1974 con il Bologna e ha giocato poi nelle fila di Torino, Fiorentina, Napoli e Vicenza. Dopo l’addio al calcio, per anni è stato un brillante commentatore sportivo, opinionista ed editorialista per “la Repubblica”, “L’Unità” e “Il Giorno”.
IL LIBRO: “I più sostengono che il Toro assomigli alla vita: nascita e morte, un po’ di gloria in cambio di tanto patimento. Per come la vedo io, il Toro agisce in questo mondo ma non è una cosa terrena; può non vincere il campionato, può retrocedere, può fallire, ma il Toro non può perdere.” Eraldo Pecci, uomosimbolo dell’ultimo scudetto granata, ripercorre le emozioni dell’indimenticabile stagione 197576 i gol, gli incontri con i grandi personaggi della Torino dell’epoca, i riti scaramantici, episodi cult come quello dell’allenatore Radice che, nel pieno dei festeggiamenti, domanda ancora ai suoi difensori come abbiano fatto a prendere quell’autogol assurdo sempre in equilibrio tra ironia e una nostalgia lieve per il calcio che fu.