La GMG di Rio è partita! Questa si preannuncia una Gmg tutta da scoprire, è il primo viaggio all’estero di papa Francesco, papa sudamericano in terra brasiliana che ci stupirà ancora con i suoi gesti e le sue semplici e dirette parole.
Le Gmg sono sempre qualcosa di speciale, forse non indispensabili, ma come un bel dolce che fa festa, sostanzioso e rinvigorente. È un grande evento, di cui si può dire tutto: c’è bisogno, non c’è bisogno, chi va solo per curiosità, chi perché è in ricerca, chi per amicizia, chi per entusiasmo, chi … ma la Gmg è un bel momento e un’esperienza significativa, che in qualche modo lascia il segno. Soprattutto se vissuta nella sua interezza con i gemellaggi, le esperienze di missione, le catechesi, la veglia con il papa. C’è una ferialità della fede ma c’è anche la gioia dell’incontro, della festa, del cammino condiviso sperimentando la mondialità, la vicinanza, l’accogliere e essere accolti. La Gmg è tutto questo, è anche esprimere vicinanza e scambio con quei giovani che provengono da paesi lontani, è contatto di culture, di tradizioni. Guardando agli eventi della nostra Italia, ah quanto c’è bisogno di imparare l’incontro, lo scambio culturale, l’accoglienza di manifestare in tradizioni differenti anche la fede.
A Sydney un gruppetto di giovani provenienti da un’isola dell’arcipelago dell’Oceania, ci chiesero perché avessimo fatto, noi italiani, tanta strada per incontrare il Papa, visto che lo abbiamo “in casa”. Ma non si va alla Gmg per incontrare il papa, si va con il papa a incontrare tanti giovani che mai altrimenti si incontrerebbero, e insieme vivere un’esperienza di Chiesa e di fede. Questo abbiamo detto loro, anche se non so se abbiano capito il nostro inglese, si sa gli italiani con le lingue non sono un gran che!
Il papa ha detto all’angelus “Si vede che ci sono tanti giovani di età, ma tutti siete giovani nel cuore!” e con il cuore siamo a Rio, con quei giovani, come la nostra Angelica che sono partiti. Le auguriamo una profonda esperienza e di assaporare ogni incontro, ogni parola, ogni sguardo.
Ogni Gmg è un dono e un’occasione preziosa. Ho potuto e scelto di fare delle belle esperienza di Gmg. La prima volta che ho sentito parlare di Gmg era quella di Czestochowa, alcuni giovani della mia parrocchia parteciparono. I loro preparativi, zaino in spalla, e i racconti al ritorno mi avevano molto incuriosito. Mi sarebbe piaciuto andare, ma eravamo troppo piccoli. Inoltre era un momento particolare: subito dopo la caduta del muro, un incontro internazionale in terra polacca con il papa polacco. Poi le successive Gmg erano troppo lontane e neanche ci furono proposte in verità. Ma a Parigi andammo. La mia prima Gmg, di cui vivemmo solo i giorni della settimana finale. Era entusiasmante vivere una città come Parigi, invasa dai canti, i colori, le preghiere dei giovani pellegrini, incontrare tanti coetanei mossi dalla comune ricerca. Abbiamo imparato anche i must delle Gmg: il cibo (da interpretare), arrangiarsi in spazi ridotti da difendere con il sacco a pelo, la ricerca dei bagni…
Le Gmg più belle sono state quelle in cui ho fatto l’esperienza dei gemellaggi: l’essere accolti in comunità locali, nelle e dalle famiglie, ci ha permesso di fare l’esperienza dell’accoglienza semplice e entusiasta sia a Toronto che a Sydney. La nostra presenza era vista come un dono, per realtà con vite di comunità parrocchiali ed ecclesiali molto diverse dalle nostre. L’essere lì era anche segno di speranza e ti fa guardare poi alla tua realtà con occhi diversi. Anche questo è la Gmg. Anche per questo vale la pena investire nella Gmg.
Le Gmg per noi italiani han significato anche incontrare tante storie di italiani all’estero, che ci hanno sempre trattato come persone di famiglia, parenti stretti, quando li incontravamo, a Toronto come a Sydney. Storie che continuano a riguardare anche la generazione di giovani che hanno fatto le valigie per trovare occasioni di lavoro. Storie di migrazione che hanno molto da insegnarci.
La Gmg è anche servizio attraverso tante proposte, una è fare il volontario. Ho partecipato a Colonia come volontaria, altrimenti non sarei andata avendo già vissuto altre Gmg e la proposta diocesana era limitata all’ultima settimana. A parte la disorganizzazione tedesca per cui il nostro essere a disposizione non è stato ben sfruttato, diciamo così! Ho un ricordo particolare dell’arrivo di papa Benedetto sulla barca lungo il fiume che fu davvero emozionante. Il papa in piedi sulla prua, con la croce dei giovani, salutando le rive gremite del Reno, era davvero emblematico.
Grazie alla tecnologia ci sentiremo un po’ a Rio tutti e tutti siamo ad accogliere l’invito del messaggio della Gmg 2013 “Andate e fate discepoli tutti i popoli”: giovani e giovani nel cuore!
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