Letteralmente un bagno di folla, gioioso, potente. Una grande festa come solo Rio de Janeiro e i giovani di tutto il mondo potevano realizzare. Papa Bergoglio è stato accolto in una esplosione di gioia ieri sera al suo arrivo da Roma. Tifo da stadio, bandiere dispiegate a festa, entusiasmo incontenibile. Persone di tutte le età si sono dispiegate lungo tutto il percorso della papa mobile mentre migliaia di ragazzi volontari, in maglietta gialla, mano nella mano presidiavano sulla sicurezza delle transenne e il passaggio papale.
La festa di Rio. Il Papa che non smette di stupire il mondo, ha deciso di non usare la “Papamobile” super-corazzata, bensì un’utilitaria (Fiat Idea) per dirigersi verso il palazzo del Governo. Ma prima di salire sulla papa mobile scoperta, la macchina su cui era a bordo ha rallentato trovandosi inspiegabilmente bloccata nel traffico ed è stata letteralmente “assediata” dalla folla che voleva salutarlo. Una decina di minuti in cui guardie vaticane e addetti alla sicurezza brasiliani hanno faticano a riportare in sicurezza la situazione. Una decina di minuti in cui il Papa non ha mai alzato il finestrino continuando a salutare con il suo sorriso la gente. Eccolo Papa Francesco per le strade di Rio: migliaia di fogli bianchi sono stati lanciati dai palazzi in segno di saluto. Gente arrampicata sugli alberi, affacciata alla finestra. Commossa fino alla lacrime. E quando il Papa è scivolato via lungo la strada, la folla ha cominciato a seguirlo correndo. Nessuno voleva più andare via e così la festa è continuata sulla piazza del Theatro Mucipal, in Avenida rua Branco. “Ah, eu vi o Papa”, ho visto il Papa: gridavano tutti in coro. E ancora in spagnolo: “esa es la juventutd del Papa”.
Un comune impegno per la lotta contro la povertà. “Il Brasile e i suoi più di 50 milioni di giovani sono con le braccia aperte”: gli ha detto la presidente del Brasile, Dilma Rousseff, aprendo il suo discorso di benvenuto. E non poteva trovare parole migliori per accogliere Bergoglio. Arriva in un Brasile fortemente scosso dalle recenti manifestazioni che hanno visto scendere in piazza migliaia di persone per una maggiore democrazia, giustizia e trasparenza. Non è un caso se nel suo saluto, la presidente abbia fatto riferimento al “comune” impegno per “dignità degli uomini”, parlando di chi soffre, di quanti non hanno lavoro, della violenza diffusa e della lotta alla povertà in Brasile. “Soprattutto – ha detto – lo facciamo insieme alla Chiesa cattolica che cerca di fare il più possibile nei confronti dei più poveri, di quanti stanno per strada e nelle carceri”. Ha poi invocato una “alleanza di cooperazione” tra Brasile e Chiesa cattolica per assicurare a tutto il popolo, specie ai più poveri, migliori condizioni di vita.
“Nessuno si senta escluso dall’affetto del Papa”. “Sono venuto a incontrare giovani arrivati da ogni parte del mondo, attratti dalle braccia aperte del Cristo Redentore”, ha detto papa Francesco. Che ha aggiunto: “Essi vogliono trovare un rifugio nel suo abbraccio, proprio vicino al suo Cuore, ascoltare di nuovo la sua chiara e potente chiamata: ‘Andate e fate discepoli tutti i popoli’”. E mentre parlava le sue parole si diffondevano per tutta Rio lungo la immensa spianata di Copacabana dove sono stati allestiti maxi-schermo e il mega palco per la Messa di apertura, la cerimonia di accoglienza del Papa e la Via Crucis. Poi le parole più belle per questa terra così lontana da Roma: “dall’Amazzonia fino alla pampa, dalle regioni aride fino al Pantanal, dai piccoli paesi fino alle metropoli, nessuno si senta escluso dall’affetto del Papa”.
Esperienza di un’accoglienza straordinaria. Un affetto che si era fatto visibile e tangibile poco prima, durante il tragitto che dall’aeroporto Galeao lo aveva portato verso la Cattedrale metropolitana, nel centro della città. A bordo di un’utilitaria Papa Francesco, con i finestrini abbassati, ha salutato la folla assiepata ai bordi della strada fino a rimanerne bloccato. “L’esperienza di un’accoglienza straordinaria” l’ha definita più tardi padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, in conferenza stampa, “da comprendere anche nei suoi errori. Non dobbiamo drammatizzare ma bisogna imparare a moderare un poco l’entusiasmo”. “Il Papa voleva avere un contatto diretto con le persone. È stata un’esperienza di un’accoglienza straordinaria” ha ribadito padre Lombardi che ha rivelato che “Papa Francesco sorrideva e non si è mai sentito in pericolo” al contrario “del suo segretario”.
0 commenti