DIOCESI – Pubblichiamo le parole pronunciate dal nostro Vescovo Gervasio Gestori durante la Messa celebrata al porto di San Benedetto del Tronto, sabato 27 luglio, per la Festa della Madonna della Marina.
Vescovo Gervasio Gestori: “Quante volte nella nostra vita abbiamo recitato la preghiera dell’Ave Maria! Ed anche questa sera certamente abbiamo ripetuto nel cuore e con le labbra questa cara preghiera. Mentre viviamo qui al porto la tradizionale festa della Marina, la festa della nostra Patrona, Maria Stella del mare, vorrei brevemente invitarvi a riflettere sulla prima parte di questa notissima preghiera.
1. Ave, Maria
“Ti saluto, o Maria”. Sono le prime parole dell’angelo Gabriele, quando annuncia a questa ragazza di Nazaret di essere stata scelta da Dio per diventare Madre di Gesù, il Salvatore del mondo.
“Ti saluto”, ma anche, “rallegrati, sto per darti un messaggio grande, lungamente atteso, per la gioia del mondo intero”.
Quanta gentilezza in queste semplici parole! Quale educazione umana, fatta di rispetto e di venerazione. E poi quale annuncio impensabile in questo messaggio: mettere al mondo il Figlio di Dio!
Penso alle tante “Annunciazioni”, che i grandi pittori ci hanno donato per la nostra contemplazione. Ricordo, per esempio, quella del beato Angelico o quella di Leonardo da Vinci. E penso anche alle tante musiche, che i grandi compositori hanno prodotto e trasmesso per la nostra gioia interiore. Ricordo l’Ave Maria di Schubert o quella dell’Otello di Verdi.
2. Piena di grazia
Sono queste le altre parole dell’angelo Gabriele.
“Piena di grazia” significa “piena di bellezza”, una bellezza certamente spirituale ed interiore, ma anche una bellezza umana ed esteriore. Vogliamo pensare che Maria sia stata una donna bella, perché scelta da Dio per diventare la Mamma sua. Non è forse vero che quanto si nasconde nel cuore di una persona, non può non manifestarsi anche all’esterno? Quello che si sente di dentro, nell’animo, necessariamente si esprime anche sul volto, negli sguardi, con i gesti, nella vita. L’anima di Maria era tutta bellezza, in quanto Immacolata e non poteva non trasfigurare anche tutta la sua persona.
Quale il motivo di questa bellezza? La causa di questa bellezza interiore ed esteriore è proclamata dall’angelo Gabriele con semplicità disarmante: “Il Signore è con te”. Maria era bella perché aveva nel suo cuore il Signore, godeva della presenza di Dio, viveva una intensa amicizia con l’Infinito Invisibile.
“Metti Gesù nella tua vita”, ha detto due giorno fa papa Francesco ai giovani radunati a centinaia di migliaia a Copacabana per la GMG, e vedrai crescere la speranza, troverai un amico fedele, la tua vita sarà piena di amore e di gioia”.
Chi ha il Signore ha tutto. Diceva S. Teresa d’Avila: “Nulla ti turbi, nulla ti spaventi; chi ha Dio, nulla gli manca. Solo Dio basta”. Egli è il tutto, Egli è la speranza, Egli è la consolazione, Egli è la vita.
3. Tu sei benedetta tra le donne
Questa espressione semitica dice il superlativo, è come se si dicesse benedettissima, significa che Maria è la donna pienamente amata dal Signore, è la donna da Lui privilegiata e protetta.
Motivo di questa predilezione sta nella fede di Maria: “Beata te perché hai creduto!”, le dirà la sua parente Elisabetta qualche giorno dopo, quando andrà a farle visita per aiutarla. La fede dona felicità, è causa di benedizione, fa da fondamento alla speranza, invita a guardare al futuro con serena apertura. Per la fede la vita è amata e non fa paura, anche se talvolta rimane piena di incertezze e di imprevisti.
Dunque Maria è il simbolo della persona beata, perché credente; è la donna felice in quanto credente.
La fede! Alla perenne ricerca di felicità dobbiamo chiederci con coraggio: “Come sta il mio cuore? E’ gioioso? Sono sereno?”. Ma prima ancora occorre domandarci: “Come sta la mia fede? Vivo di fede?”. Perché fede e beatitudine stanno insieme.
L’Anno della fede, voluto da Benedetto XVI e confermato da papa Francesco è l’occasione per interrogarci su questo aspetto fondamentale della nostra vita e per dare nuova energia al nostro credere. Maria può aiutarci con la sua semplicità, con la sua vita umile e vera.
Nella tradizione religiosa bizantina la Madonna viene venerata come Odigitria, cioè come colei che indica la via, la strada da percorrere, l’obbedienza della fede. Alcune bellissime icone la raffigurano con il Bambino sorretto dal braccio sinistro, mentre con la mano destra lo indica, quasi a dire: guardate a lui, ascoltate lui, fate quello che lui vi dirà.
La fede è fiducia nel Signore, è fidarsi di Lui, è affidarsi a Lui, è riposo in Lui. E’ simile all’atteggiamento profondo tra due persone che si vogliono veramente bene e che tutto lascerebbero, ma non il loro amore.
“Metti fede nella tua vita”, ha detto papa Francesco l’altro giorno a Rio de Janeiro. “Certo l’avere, il denaro, il potere possono dare un momento di ebbrezza, l’illusione di essere felici, ma, alla fine, sono essi che ci possiedono e ci spingono ad avere sempre di più, a non essere mai sazi. “Metti Cristo nella tua vita!”, che non si stanca mai di incoraggiarti, di perdonarti, di amarti, di donare speranza e gioia’”.
Fidiamoci di lui ed ascoltiamo Maria, la maestra della strada, la guida della vita, la madre affettuosa di tutti noi.
Madonna della Marina, nostra celeste Patrona, “Vergine fedele, prega per noi”.