GROTTAMMARE – Ventisei anni dopo Francesco Paolantoni e Stefano Sarcinelli, primi vincitori del Cabaret amore mio, è ancora una volta un comico proveniente da Napoli a vincere quest’evento cardine dell’estate grottammarese, giunto alla ventinovesima edizione. Ad aggiudicarsi la targa del comune e l’assegno pari a 1000 Euro è stato Emiliano Petruzzi, proveniente dall’area di Piazza Garibaldi, ingresso ferroviario della città, essendo sede della Stazione Centrale.
Petruzzi si è dimostrato un grande cabarettista, un piccolo Leopardi travestito da trasmettitore di risate, un pessimismo contemporaneo fatto di crisi e disoccupazione che si mescola in un’autoironia che ha fatto schizzare il “risometro” del folto pubblico presente, nonché convincere i sei giurati che l’hanno incoronato vincitore. Sembra che il pubblico avesse dialogato con l’intera giuria, composta nella fattispecie da Michele Rossi, tra i fondatori della manifestazione, da Cristiana Merli di Radio 2 Rai, dal fumettista Guido Di Maria, dal compositore Stefano Marcucci (Grottammarese dell’anno 2012, link x rivedere l’articolo), dal presidente dell’Associazione Lido Degli Aranci Alessandro Ciarrocchi e da Gino Troli, presidente di giuria e dell’AMAT (Associazione Marchigiana Attività Teatrali).
L’edizione 2013 del cabaret passerà alla storia per la rinascita della gara tra i comici. Il lavoro dell’associazione Lido Degli Aranci e dell’ufficio cultura della città rivierasca è stato ricompensato in modo eccellente, selezionando otto finalisti di altissimo livello, sei di questi non hanno vinto, ma tutti e sei possono essere definiti “vincitori morali” della manifestazione, nella speranza di vederli presto a Grottammare e nei maggiori tempi teatrali e televisivi. Nelle due serate il pubblico ha avuto modo di ascoltare l’ironia politica di Ceccherino, nickname di Maurizio Borgogni, toscano di Monte San Savino, centro della provincia aretina patria del Sansovino; la possente ironia abruzzese di Maurizio Di Marco, lancianese e conterraneo di Domenico Turchi vincitore dell’edizione 1998, la rivisitazione del nostro passato di Mattia Cirelli, una delle nuove leve del cabaret di Roma, città che deve molto a quest’arte; la comicità fatta d’ironia e doppi sensi dei 4gusti (Domenico Fazio, Salvatore Ferraro, Danilo Lo Cicero e Giuseppe Stancampiano), palermitani ed eredi di Salvatore Ficarra e Valentino Picone, vincitori nel 1998; l’originalità di Daria Del Bianco, Enrico Lombardi e Giovanni Bellei, che compongono i trenovelas, i quali hanno riproposto con comicità le soap opera e per concludere un altro tocco di comicità abruzzese con i monologhi di Gabriele Saraulli, esponente di un’ironia semplice e di paese.
All’unico concorrente marchigiano è andato il premio della stampa. Patrizio Patrizi, consigliere della sezione marchigiana dell’Ordine dei Giornalisti ha consegnato il riconoscimento a Daniele Falconi di Pedaso, che ha interpretato Nonno Filì, un personaggio tipicamente marchigiano e portatore di grandi risate.
Napoletana è anche uno degli ospiti della seconda serata, Rosalia Porcaro, che ha incantato Grottammare con la sua professionalità, ma soprattutto Piero Massimo Macchini, uno dei più grandi esponenti del cabaret marchigiano e parente stretto (zio, ndr.) dell’arancia d’oro 2013, Max Giusti. Nelle parole del Macchini si nota come il cabaret rappresenti una forma d’arte, nonché l’importanza della manifestazione grottammarese.
Non sono mancate le parole del Sindaco Piergallini, che ha elogiato l’iniziativa, segnalando la sua importanza grazie alla conferma del numero elevato di abbonamenti (500 circa, ndr) e invitando il governo centrale del Paese a prendere come esempio le piccole realtà, le quali non devono assolutamente arrendersi.
L’edizione 2013 è stata legata anche a temi sociali, quali la violenza sulle donne e la beneficenza a favore delle popolazioni Sahrawi ed è stato un momento di gloria anche per Giulia Cerrato, che ha vinto il concorso “Giardineggiare”, che ha visto la partecipazione di ben undici atenei italiani, in una vera e propria biennale d’architettura agraria.
Una nota meritevole va alla professionalità espressa dai conduttori, un binomio settentrionale composto dall’emiliana Mascia Foschi e dal genovese Maurizio Lastrico, i quali hanno animato una manifestazione che anche nell’edizione 2013 ha mietuto un grande successo. Numeri positivi che catapulteranno il Cabaret Amore Mio, nell’edizione del 2014, coincidente con il suo trentennale. Sarà un’edizione sicuramente piena di sorprese, che confermerà Grottammare come capitale italiana dell’umorismo.
Per concludere, un riferimento alla music track del presente video, una dedica a Enzo Jannacci, arancia d’oro 1998, che è stato ricordato assieme a Franca Rame, che ottenne il premio l’anno successivo. Due esponenti della cultura italiana contemporanea, recentemente scomparsi, che molte volte hanno condiviso le loro attività.