Di Antonio Benigni
Per leggere il programma e tutte le informazioni sulla serata, clicca qui
DIOCESI – “La chiesa cattolica non è un museo di archeologia. Essa è l’antica fontana del villaggio cha da l’acqua alle generazioni di oggi, come la diede a quelle del passato”. Papa Giovanni XXIII, omelia 1960.
Potremmo, in un certo senso, racchiudere in questa bellissima frase di Papa Giovanni XXIII, le motivazioni che ci hanno fatto nascere il desiderio e la forza di fare questa proposta di Sport e Fede che, sotto certi aspetti, risulta essere innovativa in un contesto assopito dagli standard e conformismi.
Per fare in modo che l’idea potesse risultare una proposta interessante per i giovani, siamo partiti da un concetto, cioè che lo sport in oratorio è un dono per tutti, a patto che si rispettino alcune caratteristiche proprie della natura educativa di questo ambiente: lo sport come gioco e divertimento che viene prima della competizione; la possibilità di un esercizio dello sport aperto a tutti, senza discriminazione di alcun tipo; la diversificazione della pratica sportiva per evitare una assolutizzazione di alcuni sport; la presenza di educatori sportivi che vivano autenticamente l’appartenenza all’oratorio; un progetto sullo sport dichiaratamente educativo, che sia stimolo anche al di fuori dall’ambiente oratoriano. (Laboratorio dei Talenti terza parte art. 24)
Partendo poi dal presupposto che, l’oratorio esprime il volto e la passione educativa della comunità intera, che impegna animatori, catechisti e genitori in un progetto volto a condurre il ragazzo a una sintesi armoniosa tra fede e vita; in cui i suoi strumenti e il suo linguaggio sono quelli dell’esperienza quotidiana dei più giovani: Aggregazione, Sport, Musica, Teatro, Gioco, Studio. (Educare alla vita buona del Vangelo Cp.4° punto 42.)
Ci è sembrato naturale che, nella proposta indirizzata ai giovani, ci siano tutti questi elementi, sapientemente miscelati tra di loro con l’obiettivo primario di far vivere una esperienza assolutamente significativa. Magari non c’è nulla di nuovo, poiché in passato qualcun altro forse ha già percorso questa strada, ma d’altronde come il Vangelo suggerisce “.. fate nuove tutte le cose..” e non, fate cose nuove, noi proviamo a proporre di vivere ciò che già esiste in un nuovo modo, creando una “opportunità” in più per vivere la notte in una dimensione diversa; in modo trasgressivo …
In un mondo dove tutto ciò che l’anomalo è diventato ordinario, proporre di trascorrere una notte intera tra Fede e Sport può senza alcun dubbio collocarsi nella trasgressione di un sabato sera.
Per noi è sembrato importante fare questa proposta e ci auguriamo che, in futuro sia destinata a crescere, grazie al contributo di tutti, poiché la chiesa vive una dimensione di servizio al plurale e non al singolare.
Inoltre, credo siate tutti concordi che lo sport è davvero uno strumento importante per l’educazione dei giovani, e come ha così ben sintetizzato la missione di educatore sportivo Papa Francesco “ … Chi allena i ragazzi ha la meravigliosa responsabilità di fargli incontrare la vita e il Vangelo”. 22 maggio 2013 Udienza Papa Francesco
A te che, caro lettore, nell’invitarti a condividere questa esperienza, auguro di trascorrere una notte “trasgressiva”.