L’estate sta finendo un anno se va… cantavano a suo tempo i Righeira. In effetti l’estate è agli sgoccioli, si avvicinano gli esami di recupero a scuola, il rientro dalle ferie per chi ha potute farle avendo un lavoro, e riparte, se mai si fosse fermato, il cammino pastorale in diocesi, nelle parrocchie.
In realtà più che ‘un anno se ne va’, un anno sta arrivando! Si parte il prossimo 7 settembre con una celebrazione di inizio anno pastorale in occasione dell’anniversario dell’ordinazione del nostro Vescovo Gervasio. Durante l’estate è stata elaborata una proposta per il nuovo cammino pastorale della Diocesi, linee guida e indicazioni attorno a cui convergere per tutte le comunità parrocchiali e le realtà ecclesiali che formano l’unica Chiesa.
Abbiamo vissuto insieme momenti davvero importanti per la vita ecclesiale e non solo ed in modo particolari le dimissioni di papa Benedetto e l’elezione di papa Francesco “Una doppia svolta, che potrà sprigionare effetti straordinari quanto più si farà carico di una rigenerazione profonda dell’idea di Chiesa come popolo di Dio”, scrive in una riflessione il filosofo Luigi Alici.
Le sollecitazioni di papa Francesco ci ricordano che non dobbiamo farci rubare la speranza e ci richiama all’essenziale della fede. Ed allora non è tempo per pause ed attese! Ripartiamo da un’icona biblica di riferimento tratta dal capitolo 22 del Vangelo di Matteo (versetti1-14) e con uno slogan “Quanti trovate chiamateli” suggeriti dall’Azione Cattolica Nazionale.
Stiamo per concludere l’anno della fede e coscienti che la fede si rafforza donandola, come ricordava spesso il Beato Giovanni Paolo II, vogliamo uscire fuori per le strade, quelle strade che percorrono anche le periferie esistenziali, a cui sempre rimanda papa Francesco. Uscire, senza paura, per servire, come è stato detto ai giovani a Rio, andare con speranza per invitare buoni e cattivi, per portare un invito a chi non ne sente uno più da tanto tempo: ai giovani, ai bambini, agli anziani, ai lavoratori, ai disoccupati, ai sognatori, ai disperati, agli innamorati, alle famiglie, ben sapendo che un invito è pur sempre libero di ricevere risposta.
Dalla scansione del brano evangelico si propongono quattro tappe con dei momenti da vivere insieme come diocesi: parrocchie, gruppi, realtà ecclesiali, uomini e donne di buona volontà. Saranno momenti che ci aiuteranno a ritrovarci insieme come Chiesa, come Popolo di Dio e sperimentare il dono visibile della comunione. Quattro momenti formativi e di spiritualità e quattro iniziative significative ed ‘estroverse’ che indichino questo andare fin dove finiscono le strade!
Non facciamoci rubare la speranza, è la prima tappa che si conclude con la chiusura dell’anno della fede con il mandato missionario e il convegno della Chiesa Marchigiana.
Mandati ad annunciare la verità sull’uomo, è la seconda tappa per il tempo di avvento e Natale, in cui si valorizzeranno le iniziative di invito e accoglienza come il Pranzo di Natale di solidarietà e il Natale multietnico.
Andare fino alla fine delle strade, è la terza tappa che ci porta al tempo di quaresima, con l’invito ad estendere il proprio andare verso tutti e verso tutte le realtà della vita familiare, sociale, politica, lavorativa in cui si sperimenta la periferia esistenziale da far emergere nelle stazioni quaresimali.
Nel mondo da testimoni è l’ultimo momento, il tempo della testimonianza che culminerà nella Veglia di Pentecoste, momento significativo in cui ritrovarsi tutti insieme come diocesi ed invocare il dono dello Spirito sulla Chiesa e sul mondo intero.