ROMA – “Dov’è il Signore non c’è l’invidia, non c’è la criminalità, non c’è l’odio, non ci sono le gelosie. C’è fratellanza”. Lo ha detto il Papa che oggi ha ripreso a celebrare la messa a Santa Marta con i gruppi, dopo la pausa estiva.
“Chiediamo questo al Signore: mai uccidere il prossimo con la nostra lingua”: queste le parole conclusive del Santo Padre, che analizzando la vita delle nostre comunità ha stigmatizzato la “gelosia” e l’“invidia”.
“Quelli che in una comunità fanno chiacchiere sui fratelli, sui membri della comunità, vogliono uccidere”, ha spiegato il Papa citando la prima lettera di Giovanni, in cui si legge: “Quello che odia nel suo cuore suo fratello, è un omicida”. “Noi siamo abituati alle chiacchiere, ai pettegolezzi”, la denuncia di Papa Francesco: “Ma quante volte le nostre comunità, anche la nostra famiglia, sono un inferno dove si gestisce questa criminalità di uccidere il fratello e la sorella con la lingua!”. “Una comunità, una famiglia – ha proseguito – viene distrutta per questa invidia, che semina il diavolo nel cuore e fa che uno parli male dell’altro, e così si distrugga”. “In questi giorni – ha sottolineato il Papa – stiamo parlando tanto della pace”, vediamo le vittime delle armi, ma bisogna pensare anche alle nostre armi quotidiane: “la lingua, le chiacchiere, lo spettegolare”.

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