ASCOLI PICENO – Dopo il successo della Metamorfosi di Kafka, interpretata da Gianluca Migliaccio, questa volta al supercarcere di Ascoli si sta lavorando al Riccardo III di Shakespeare. Per l’occasione è stato composto un collettivo di quattro detenuti: con Migliaccio (persona del pubblico) saranno sul palco Piero Renzi (Riccardo), Maurizio Candita (servo di scena) e Salvatore Romano (Lady Anna e giullare). L’appuntamento è per martedì 10 settembre, alle 18, al foyer del teatro Ventidio Basso di Ascoli con una mise en espace nata dentro le mura e pronta a riversare all’esterno tutta la sua carica comunicativa.
“Non si tratta di teatro – spiega Claudio Pizzingrilli, che ha curato la preparazione dei ragazzi – ma di una intensificazione del Riccardo III seguendo le indicazioni di Carmelo Bene e di Gilles Deleuze, inevitabilmente di Grotowski, e ibridando il testo con inserzioni beckettiane, buchneriane, nonché nostre proprie: cioè abbiamo adattato il testo ai dialettalismi, alle proprietà dei performer. L’idea di mettere-in-spazio – non in scena – il Riccardo III, facendone un terzo Riccardo, cioè un ulteriore Riccardo III, è nata dall’esame della condizione carceraria, dalla considerazione del concetto di colpa, dall’osservazione degli stati di coscienza, della coscienza stessa, dall’analisi della nozione del nulla in quanto contigua all’esistenza. Sul piano dell’interpretazione, si è lavorato sulla memoria, in primo luogo, sulla relazione parola/gesto, ciò ha comportato un lavoro di sottrazione delle cattive abitudini espressive che si contraggono nella vita quotidiana”.
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