La giornalista Rai Vania De Luca, nell’introdurre l’incontro, ha ricordato che i 2 volumi sono usciti dopo la Gmg di Rio, che non deve essere per i giovani qualcosa di episodico o una parentesi nel corso della loro vita, ma, come molti l’hanno vissuta, una settimana intensa dentro un cammino più ampio. Un cammino che non si arresta neppure con la fine della manifestazione, ma che prosegue anche grazie a testi come “I want you” che è stato adottato dalla conferenza brasiliana e pensato per i giovani. Symbolum invece è un testo che elabora il catechismo in maniera originale.
La parola è subito passata a Sua Eccellenza Domenico Sigalini, Vescovo di Palestrina e Assistente Nazionale dell’Azione Cattolica, il quale ha esordito ricordando che la fede è un atto intellettualmente onesto e allo stesso tempo umanamente sensato e, se è vero che la fede è un dono di Dio, è altrettanto vero che per essere alimentata, servono tanti mezzi come il sussidio “Symbolum”. Il volume, secondo il prelato, sa di testo scolastico, nel senso alto del termine, ed è capace di coinvolgere i destinatari. L’unica critica mossa al libro è quella di aver dato poco spazio ai laici, ma tale lacuna potrà essere sicuramente superata nella seconda edizione!
Chiara Finocchietti, direttrice della casa editrice Ave ha apprezzato i volumi per il loro apparato iconografico e per la chiarezza del contenuto. Tutto è partito dalla domanda di senso e dalla ricerca del sacro, da quella che l’uomo contemporaneo definisce “una nostalgia di Dio”. In un contesto secolarizzato, questa tensione spirituale è fortissima nei giovani, al contrario di quanto apparentemente sembra. Mancano spesso strumenti che siano in grado di intercettare questo bisogno e questi testi vengono a colmare una tale lacuna. Sia l’uso dell’arte, che il ricorso a delle domande, sono vie che, anche da un punto di vista pedagogico, sono particolarmente indicate per rispondere alle tante attuali domande di senso.
Ha concluso l’incontro Andrea Monda, giornalista, critico d’arte e insegnante, che è rimasto particolarmente colpito dal sussidio “I want you” perché è giocato sulla logica vocazionale che ci invita ad uscire fuori e ad abbandonare l’autoreferenzialità impegnandoci a dare una risposta di amore alla chiamata di Cristo. Entrambe i testi sono non semplicemente informativi, ma formativi e addirittura performativi, cioè scuotono il lettore e lo stimolano verso una sempre maggiore maturità nella fede. Il Professor Monda ha apprezzato il tempismo dell’uscita dei due libri in questo momento di crisi, una crisi non solo etica, sia dal punto di vista della morale pubblica che da quello della morale privata, ma soprattutto spirituale e della fede. E la risposta a un tale tipo di crisi ci può essere solo a partire dalla fede, perché quando è incrinata la fiducia, quando si assiste a una crisi delle relazioni e si ha una sensazione di sfiducia verso tutte le realtà umane, si può ripartire solo se si riaccende la fede in Dio. Nota ancora il docente, il cristianesimo è oggi il grande sconosciuto, tempo fa si usava questa espressione per definire lo Spirito Santo, ma oggi, purtroppo, si può estendere questa definizione più in generale a tutto il cristianesimo. Ci troviamo davanti alla “prima generazione incredula” secondo le parole di don Armando Matteo. Ecco dunque che la bellezza dell’arte contenuta in “Symbolum” e la bellezza della santità esposta in “I want you” sono le uniche due vie percorribili per la nuova evangelizzazione.
Domani e dopodomani pubblicheremo le interviste all’autrice e a Sua Eccellenza Mons. Sigalini