REGIONE MARCHE – Le misure regionali che sostengono l’aggregazione nelle filiere made in Italy (Calzaturiero pelli cuoio, Tessile abbigliamento, Legno mobile, Agroalimentare) e gli investimenti in ricerca e sviluppo realizzati in filiere produttive ed in ambiti tecnologici ad alto contenuto di conoscenza, sono al centro dell’incontro con la stampa di oggi, organizzato dall’assessore alle Attività produttive, Sara Giannini. “Presentiamo – sottolinea l’Assessore – i risultati dell’istruttoria dei progetti presentati nell’ambito dei bandi “Made in Italy” e per lo “Sviluppo delle filiere tecnologico-produttive”. Grazie anche all’ampia diffusione e divulgazione che è stata data con incontri puntuali su tutto il territorio marchigiano, le imprese hanno saputo cogliere le potenzialità che i bandi potevano offrire. I 34 progetti finanziati proposti dalle aggregazioni d’impresa, ricevono un contributo di circa 5,7 milioni, in grado di attivare un investimento complessivo di oltre 13 milioni di euro. Cinque gli aspetti di maggior rilevanza emersi da questi progetti: mercati internazionali come chiave di competitività, insieme si è più forti, occorre innovare e rinnovarsi continuamente, la proficua collaborazione di centri di ricerca, università, imprese e soprattutto che il made in Italy è ancora l’elemento trainante dell’economia marchigiana”.
Attraverso lo scorrimento della graduatoria del bando sulle filiere tecnologiche – intervento che intende rafforzare la collaborazione tra sistema produttivo e scientifico – invece, la Regione Marche contribuirà con circa 2,8 milioni di euro al finanziamento di ulteriori 6 progetti di ricerca sviluppati da 19 imprese, che comporteranno un investimento di circa 7 milioni di euro sul territorio. “Complessivamente – ricorda Giannini – dalla data di approvazione della graduatoria avvenuta lo scorso maggio, abbiamo stanziato per questo intervento oltre 14,3 milioni di euro finanziando ben 25 progetti e 95 imprese, per un ammontare di investimenti in ricerca e sviluppo di oltre 35,7 milioni di euro. I progetti finanziati coinvolgono 63 ricercatori, 89 neolaureati o neodiplomati, 12 apprendisti in alta formazione. La realizzazione dei progetti consente inoltre la trasformazione a tempo indeterminato di 60 contratti di lavoro di laureati o diplomati tecnici già impiegati nelle imprese”.
Le esperienze maturate con questi strumenti d’agevolazione hanno anche un valore particolare in relazione al nuovo periodo di programmazione dei fondi europei che si apre il prossimo anno e che permetterà di alimentare misure come queste con nuove rilevanti risorse.
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