Quelli che troverete chiamateli” dal Vangelo di Matteo (22,1-14) è l’invito che accompagnerà il cammino dell’anno associativo dell’Azione Cattolica, dedicato in particolare alla missione. Per ripartire in questo cammino l’Azione Cattolica diocesana si è ritrovata domenica 22 a vivere una giornata insieme presso l’Oasi di Grottammare. Una bella partecipazione nutrita di giovani e adulti, insieme hanno vissuto una giornata densa di stimoli dalla meditazione dalla Parola, caratterizzata anche dall’incontro delle proprie storie associative e di vita, dal confronto, come è nello stile dell’AC.
L’ascolto della Parola è stato guidato da don Don Luigino Scarponi, Assistente unitario diocesano, che ha suggerito i passaggi di come fare una lectio ricordando Carlo Maria Martini e i suoi insegnamenti, ha quindi meditato sul brano evangelico dell’anno associativo proponendo anche le riflessioni dell’Assistente regionale Don Giordano Trapasso. Il richiamo alla festa di nozze, già pronta, per cui la fede è una chiamata alla gioia, “la gioia di essere uniti a Cristo” e di esserlo nella storia: nella Chiesa, è un richiamo all’Ac a puntare prima di tutto all’essenziale della vita di fede e a vivere la gioia. La riflessione sulla veste nuziale che è la carità ha ricordato che ciò chiama a amare l’amico in Dio e il nemico a motivo di Dio e impegna l’associazione all’accoglienza e all’apertura alle persone e alle altre realtà. E quindi il mandato alla missione come ascolto attento della vita delle persone, passione educativa e per il bene comune senza giudizio, a partire dalla quotidianità secondo lo stile dell’AC,
È stata proposta un’attività creativa per allestire e partecipare al banchetto, che ha visto tutti protagonisti con la propria esperienza in AC, per ritratteggiare un’associazione che offre ad ogni persona un accompagnamento finalizzato alla crescita di una matura coscienza umana e cristiana, con percorsi permanenti attenti alle diverse età, alle condizioni di vita delle persone e alle diverse fasi di accoglienza della fede. Ne sono scaturite domande e confronti scritti su piatti di carta e portati al “banchetto” per un’AC più attenta a un cammino insieme come associazione e non settoriale, riscoprendone la popolarità, vicina alle diverse realtà nella comunità. Oltre la fatica a volte di riscoprire l’AC come cammino personale di fede e non solo servizio educativo, sono emerse belle storie di vita, di legame associativo fin da bambini come raccontato dai più avanti nel’età o di incontro con l’associazione dopo invece un periodo di ricerca.
Un momento dell’incontro è stato dedicato anche al cammino dell’anno declinato per le diverse età, al servizio formativo che offre l’AC attraverso la scelta di alcuni di dedicarsi al sevizio educativo per ragazzi e giovani in molte comunità parrocchiali. La celebrazione eucaristica ha concluso la giornata, ma ha aperto all’impegno missionario dell’associazione.