X

L’Azione Cattolica di S. Pio V si mette al servizio della città

 

GROTTAMMARE – Presentata la convenzione con il Comune di Grottammare stipulata dall’Azione cattolica della parrocchia di S. Pio V a Grottammare per mettere a disposizione volontari per servizi di solidarietà sociale. È la prima convenzione in tal senso che viene stipulata dal comune con un’associazione, possibile in seguito alla legge regionale del 2012 che disciplina il modo con cui il cittadino, in forma di associazione, può rapportarsi con l’amministrazione per prestare opera di volontariato a sostegno di bisogni e servizi sociali.

Il presidente dell’Ac parrocchiale Andrea Persiani ha spiegato che questa proposta è nata dal cammino del gruppo giovani di Ac, grazie alla sollecitudine di Marco Sbernini, vicepresidente del Settore Govani e Lorenzo Felici, responsabile ACR. Infatti l’anno scorso i giovani sono stati chiamati nel loro percorso associativo a impegnarsi concretamente nel territorio, è nata questa disponibilità di formalizzare l’impegno assunto, accolta dall’assessore precedente Daniele Mariani e sostenuta poi dall’attuale assessore Clarita Baldoni convinta che “solo il volontariato ci può salvare in questi tempi per gli aspetti sociali. È importante il socializzare con le persone, ascoltarle a volte basta anche questo, quindi ci si augura che questa iniziativa sia la prima di una serie di collaborazioni con associazioni e con i singoli che possono donare del tempo”.

La disponibilità dei volontari appartenenti all’AC è per il sostegno di iniziative pubbliche con scopo educativo e di promozione sociale, quindi attività concertate con l’assessorato come l’accompagnamento di anziani, l’assistenza nel trasporto che il comune mette a disposizione per determinate categorie e tutte quei bisogni che potrebbero presentarsi. L’iniziativa è stata già avviata e il primo impegno è appunto l’accompagnare un anziano dal medico.

Il vicesindaco Rocchi ha sottolineato la prospettiva di ampliare la gamma dei servizi sociali per tutelare le fasce più deboli attraverso il rapporto con le associazioni e i singoli cittadini “visto le risorse sempre più scarse per garantire l’assistenza. È lo spirito che dovrebbe animare tutti i cittadini, il voler bene alla propria città che è di tutti, l’amministrazione amministra risorse ma occorre l’impegno e la solidarietà di tutti i cittadini”.

Don Giovanni Flammini, parroco da 35 anni a Grottammare, ricorda figure significative della parrocchia che si sono impegnate per creare spazi di socializzazione e animazione negli Scout, nell’AC. Come Enrico Carminucci, fondatore dell’Acr parrocchiale, che diede il via a una rete per l’aggregazione e la socializzazione negli anni ’90 che fu ripresa anche dalla regione, per la prevenzione del disagio giovanile. “La parrocchia mette a disposizione degli strumenti. C’è sempre stata collaborazione con le persone nel rispetto dei ruoli perché la politica viene da polis, città, e non è personalismi, la politica è voler bene alla città.” Ha detto don Giovanni. Questo i giovani e gli aderenti di Azione Cattolica lo sanno bene, è nel loro carisma associativo: “Azione Cattolica, cioè Azione che come laici ci chiama all’impegno” ha ribadito Persiani, “cittadini che si prendono cura dei luoghi, delle realtà, delle persone che sono accanto, come previsto dal Progetto Formativo dell’Azione Cattolica.”

Monica Vallorani: