PROVINCIA – Pubblichiamo le parole del Presidente della Provincia di Ascoli Piceno Piero Celani: “Pur nella consapevolezza cristiana che l’esistenza terrena costituisce un percorso di passaggio verso una prospettiva di eternità e di pienezza di vita, la scomparsa di Mons. Montevecchi mi ha provocato grande tristezza e forte commozione. Ho avuto infatti modo fin da subito di apprezzarne, anche nelle vesti di amministratore prima come Sindaco della città di Ascoli e poi come Presidente della Provincia, le sue notevoli doti umane e di pastore, sempre attento e premuroso verso la comunità affidata.
Il suo è stato un episcopato fecondo, che ha inciso profondamente nel tessuto religioso e civile del nostro territorio con un apostolato umile ed orientato a servire tutti: dagli anziani, ai giovani, alle famiglie, agli adulti fino ai collaboratori del clero diocesano. Un periodo intenso, caratterizzato da una grande trasformazione per il territorio, che ha visto il nostro Vescovo vicino con generosità alla gente interpretandone i bisogni e le speranze con il timbro specifico della carità ed all’insegna della devozione verso i due compatroni S. Emidio e la Madonna delle Grazie.
Ricordo ancora la sua prima visita ufficiale da Vescovo alla comunità di Marino del Tronto, in cui vivo, in occasione della cresima nell’ottobre 1998. Già da quei primi suoi gesti, ho avuto modo di apprezzare il suo stile di accoglienza verso il prossimo, la sua semplicità, la capacità di comunicare il Vangelo e raggiungere l’anima delle persone. Una carica umana sempre accompagnata da una raffinata cultura teologica, filosofica e morale. E’ stato un Vescovo che ha esercitato il suo Ministero pastorale e di governo della Diocesi come un sacerdote si prende cura della propria parrocchia ascoltando le persone direttamente, senza filtri ma con immediatezza e cogliendone non solo le esigenze spirituali, ma anche le difficoltà, gli affanni quotidiani e le problematiche materiali e sociali.
Proprio da questo ascolto e vivere costantemente in mezzo alla gente sono nate numerose opere e attività come il Centro giovanile l’Impronta, l’emporio della Caritas e la casa di accoglienza per persone bisognose senza contare la puntuale azione per il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico ed artistico diocesano molto importante per un contesto locale come il nostro caratterizzato da una storia millenaria che ha lasciato tante e preziose testimonianze. Penso, ad esempio, al progetto “Chiese aperte” condotto in collaborazione con l’Amministrazione Provinciale. Non ultimo l’assiduo incoraggiamento a politici, amministratori e alle istituzioni a porsi sempre al servizio del bene comune testimoniato dal sostegno alla scuola di formazione socio – politica. Dunque veramente una grande testimonianza di vita cristiana e di apostolato operoso e concreto che ha lasciato un segno forte nella comunità picena che non sarà mai dimenticato”.
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