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Di AB
Si chiama “Standard FOR Sexuality Education in Europe” é un opuscolo di 84 pagine dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. nota agenzia dell’ONU. Nel sito europeo dell’OMS (www.euro.who.int) non si riesce a reperire questa guida ma un articoletto del dicembre 2010 ci informa che
“Gli standard sono stati sviluppati sotto la guida di BZgA, WHO Collaborating Center e l’Ufficio Regionale per l’Europa e sono stati lanciati ufficialmente nel mese di ottobre del 2010 Essi forniscono le istruzioni passo -passo e una matrice dettagliata per supportare i professionisti della sanità e dell’istruzione nei loro sforzi per garantire ai bambini informazioni accurate e sensibile presentate sulla sessualità”.
Questo secondo l’OMS. Ma non è facile condividere il pensiero dell’OMS che parla tanto di sessualità ma non la collega mai con l’affettività, che si rivolge solo ai professionisti della sanità e dell’istruzione dimenticando che la prima agenzia educativa è la famiglia.
Sul sito http://www.madridsalud.es/publicaciones/OtrasPublicaciones/standars_de_calidad_de_la_educacion_sexual_en_europa_traducido_12nov.pdf si può trovare l’opuscolo in spagnolo.e da li apprendere (pg 51), ad esempio, che un bambino tra i 6 e i 9 anni, deve conoscere: l’influenza positiva della sessualità per la salute e il benessere; le malattie da porre in relazione con la sessualità; la violenza sessuale e l’aggressività , dove trovare aiuto e tutto questo a sei anni !! e venire a conoscenza che –da 9 a 12 anni, occorre affrontare con il bambino il problema della maternità imprevista; ma a 9 anni , forse, non sarebbe meglio parlare di come ci si difende dai pedofili , magari chiamandoli “uomini cattivi”, termine senz’altro poco scientifico, ma non ambiguo, senza dare troppe spiegazioni di tipo sessuale?
Il sito pro life nell’articolo “Come corrompere un bambino, e farla sembrare una cosa buona” spiega la famigerata matrice illustrata negli standards in questione. Eccone uno stralcio:
“ Da 0 a 4 anni, l’OMS prescrive l’apprendimento del “godimento e piacere quando giochiamo con il nostro corpo: la masturbazione della prima infanzia”.
-Da 0 a 4 anni è l’ età ideale per “la scoperta del corpo e dei genitali”.
-A 4 anni, l’OMS afferma che i nostri figli sono in grado di “esprimere i bisogni, i desideri e i limiti, ad esempio nel gioco del dottore”.
-Da 4 a 6 anni i nostri figli hanno bisogno di sapere che la storia della cicogna come uccello-madre è un mito.
-Da 4 a 6 anni è l’età ideale, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per “parlare di questioni sessuali”, esplorare “le relazioni omosessuali” e “consolidare l’identità di genere”.
-Tra i 6 e i 9 anni, gli esperti dell’OMS affermano che i nostri figli sono pronti a conoscere e difendere i “diritti sessuali di bambini e bambine”.
-Da 9 a 12 anni, e fino a 15, devono conoscere il problema della maternità imprevista. Lo dicono con una parafrasi: “l’impatto della maternità e della gravidanza tra gli adolescenti (cioè la crescita dei figli, la pianificazione familiare, i progetti di studio o di vita, la contraccezione , il processo decisionale e la cura nel caso di gravidanze indesiderate”. Da notare il giro che fa l’OMS per dire che prima dei 15 anni, i nostri figli sono pronti per essere clienti dell’industria dell’aborto.
-Da 9 a 15 , è bene che ricevano informazioni su dove trovare un contraccettivo e dove ottenere un aborto .
-Tra 9 e 15 anni è inoltre un’età chiave, secondo l’OMS, per insegnare che la religione cristiana rappresenta un ostacolo per il piacere e il godimento del proprio corpo: “Influenza di età, sesso, religione e cultura” nell’educazione affettiva e sessuale .
-A 15 anni è il momento di “aprirsi agli altri (dichiarare l’omosessualità , la bisessualità e altre opzioni)”
-15 anni è anche l’età per venire a conoscenza, inoltre, del “sesso commerciale (prostituzione , ma anche sesso in cambio di piccoli regali, pranzi/notti fuori o piccole somme di denaro), pornografia, dipendenza dal sesso”.
Dalla lettura degli standards emerge l’indirizzo ben preciso di separare la dimensione affettiva dalle esigenze della corporeità, così come l’idea che le azioni che possono avere una risonanza esterna, siano prive di conseguenze per la dimensione psico-affettiva.
In tutto l’opuscolo non si parla mai di affettività legata alla sessualità ovvero di amore. Così come è ignorato o forse negato, il diritto dei genitori di aspettare, in questo campo, le domande dei figli. E già perché se un fiore, il mare o il suo corpo non suscitano ad un bimbo nessuna domanda, perché dovrebbe interessargli guardarli fino al punto da conoscerne, le parti, il funzionamento e quant’altro? E poi doveva a finire la libertà di educazione? E il rispetto dei diversi tempi di sviluppo, di maturazione dei bambini? E se un genitore non ritiene che la sessualità sia solo “piacere”, “benessere personale” e “istinti”.(parole più volte citate nel documento), ma anche amore e responsabilità ( termini assenti)? Purtroppo l’OMS in questa occasione sembra dimenticare che una vera educazione riguarda non solo la ragione, ma anche la libertà e l’affettività.
L’OMS ci informa che i ministri della salute degli stati europei “ hanno analizzato le sfide per l’attuazione nazionale di educazione sessuale e discusso i modi per utilizzare le norme definite congiuntamente per migliorare la situazione di educazione sessuale I paesi hanno concordato su un gran numero di passi successivi da adottare a livello nazionale per promuovere le norme che vanno dalla traduzione e adattamento delle norme per la revisione dei programmi di studio esistenti , convocare le riunioni con le parti interessate nazionali , individuando le possibilità di attuare progetti pilota e per la sviluppo di materiali in base alle norme “. A questo punto speriamo solo che vengano ascoltati anche i genitori Per lo meno è necessario che i genitori conoscano i contenuti del programma ed accettino di collaborare, che gli adolescenti scelgano liberamente di riceverlo, gli educatori si impegnino ad una totale riservatezza sui contenuti dei colloqui personali sostenuti.
E se scrivessimo , in tanti, alla signora Zsuzsanna Jakab direttrice dell’agenzia europea dell’OMS per dirle che non siamo d’accordo?