PROVINCIA – Mercoledì 9 ottobre alle ore 18 presso la sala San Carlo museo archeologico F. Savini in via Delfico a Teramo si terrà la manifestazione “Zero violenza” promossa dall’assessore al Sociale e Pari Opportunità, Renato Rasicci, in collaborazione con la Consigliera di Parità, Anna Pompili, e con la Commissione Pari Opportunità nella persona del presidente, Desireè Del Giovine. L’iniziativa vedrà la partecipazione della criminologa Roberta Bruzzone, esperta conoscitrice di tematiche sulla violenza di genere e in particolare sul femminicidio. Interverranno inoltre il magistrato Cinzia Piccioni e l’avvocato Cataldo Mariano.
Il vicepresidente Renato Rasicci ha sottolineato che l’iniziativa ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul delicato tema del femminicidio, riflettendo “insieme agli esperti sulle dinamiche, sociali e personali, che conducono su strade senza ritorno e per verificare cosa possono fare le istituzioni per essere vicini alle donne e per contenere il fenomeno”
Rasicci si è mostrato fiducioso circa il futuro del Centro antiviolenza La Fenice, al centro di una battaglia legale, che ha visto il centro chiudere i battenti per mancanza di finanziamenti. Ad oggi La Fenice è tornata operativa. Il vicepresidente ha presentato alla Regione il progetto di ampliamento dei servizi promossi dal centro. Lo stesso progetto del valore di 65 mila euro è stato successivamente approvato in Giunta. “Un progetto – afferma Rasicci – che non ho dubbi sarà finanziato”.
La Cpo provinciale aderisce alla campagna “Posto Occupato” (www.postoccupato.org), promossa dal Comune di Rometta in provincia di Messina e rivolta ai singoli cittadini e in particolare alle istituzioni, enti ed associazioni. Durante il convegno saranno riservati dei ‘posti occupati’ in memoria delle tante – troppe – donne vittime di violenza: a simboleggiare la loro presenza delle scarpette rosse a testimonianza di un delitto.
“Abbiamo bisogno di potenziare i centri antiviolenza, – hanno affermato Anna Pompili e Desireè Del Giovine – di assicurare un’adeguata assistenza post violenza alle donne e ai loro figli, di dialogare con i giovani per intervenire sulle radici culturali, emotive e psicologiche che generano risposte violente”.