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L’allarme lanciato dai Sindacati per l’area vasta 5

Pubblichiamo il testo pervenuto in redazione da parte della Rappresentanza Sindacale Unitaria

PROVINCIA – La RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) congiuntamente alle Segreterie Territoriali di Categoria CGIL, CISL, NURSIND, FSI, hanno richiesto un incontro alla Conferenza dei Sindaci dei Comuni appartenenti all’Area Vasta 5, per denunciare la gravissima situazione della Sanità Pubblica nel Piceno derivante dai continui tagli del personale addetto all’assistenza, tecnico – amministrativo, nonché sulle risorse riservate ai beni e servizi.

I tagli derivano in gran parte dalla crisi economico-finanziaria, ma anche dai provvedimenti adottati dalla Regione e dall’ASUR che non hanno assolutamente tenuto conto delle reali necessità dei territori.

I tagli sopra richiamati, attuati in modo lineare, hanno ulteriormente penalizzato l’A.V. 5, già storicamente svantaggiata rispetto alle altre Aree Vaste fin da quando il territorio era organizzato in Zone Territoriali e si godeva di una diversa situazione economica.

Da un esame dei budget assegnati alle varie Zone negli ultimi 10 anni emerge, inequivocabilmente, la penalizzazione subìta dal nostro territorio. Chi per anni ha ricevuto solo “briciole”, oggi subisce i medesimi tagli di chi in passato ha ricevuto molto di più.

Le conseguenze di tali forti sperequazioni sono sotto gli occhi di tutti. Gli Ospedali del Piceno, ma anche le RSA e gli altri servizi territoriali, stanno subendo un vero e proprio “smantellamento” che, in alcune strutture è in fase avanzata, mentre in altre è avviata da tempo. Giornalmente assistiamo ad accorpamenti di reparti, riduzioni di posti letti, riduzione di personale per l’assistenza diretta, riduzione delle attività di sala operatoria e allungamento delle liste di attesa.

Tale situazione, di per se già drammatica, viene ulteriormente aggravata dai minori investimenti tecnologici; mancano, infatti, le risorse finanziarie per rinnovare gli ecografi, le barelle, le ambulanze (affittate) gli strumenti essenziali per la radioterapia e per la radiologia, nonchè per acquistare i letti adeguati per i degenti.

Dal 1 gennaio 2012 al 30 Settembre 2013 sono “spariti“ 120 professionisti del comparto tra Infermieri e OSS (tempi determinati e pensionamenti), tutti impegnati in assistenza diretta ai pazienti, oltre ai Tecnici Sanitari, amministrativi e altri tecnici economali.

I posti vacanti nell’A.V. 5 sono, allo stato attuale, 104 Infermieri, 18 OSS, 12 Tecnici di Laboratorio, 22 Fisioterapisti, 4 Tecnici di radiologia, 7 Educatori professionali, oltre ad altre figure non sanitarie. Tale situazione smentisce quanto sostenuto dall’Asur e cioè che la copertura del turn over è stata garantita oltre il 100%.

La delegazione Sindacale, con responsabilità e consapevole del momento, ha accettato il confronto richiesto dalla Direzione dell’A.V. 5, avanzando proposte di riorganizzazione dei servizi anche per ovviare ad alcune situazioni critiche scaturite dalle difficoltà finanziarie. Purtroppo, a distanza di oltre un anno e mezzo, i risultati sono deludenti. La Direzione dell’Area Vasta 5, in sintonia e fortemente condizionata dall’ASUR, ha un solo obiettivo, TAGLIARE senza valutare attentamente le conseguenze che si ripercuotono sulla collettività e senza contemplare alternative agli stessi tagli.

A tutt’oggi nulla è stato fatto dal lato della riorganizzazione, anzi si continua con i tagli del personale e sui reparti ospedalieri, come le ultime proposte fatte sulla chiusura della Psichiatria ad Ascoli Piceno e l’accorpamento della Geriatria con l’Ortopedia a S. Benedetto del Tronto.

La chiusura della Psichiatria risulta inaccettabile in quanto coinvolge utenti “fragili”, con familiari in difficoltà; una scelta le cui conseguenze non sono nemmeno immaginabili per gli stessi promotori.

Un vero e proprio “scippo“ risulterebbe la chiusura della struttura complessa di Gastroenterologia a favore magari di qualche struttura privata o di qualche altra Area Vasta.

Dove sono finiti i progetti promessi dalla politica regionale come la PET ad Ascoli Piceno e la Neurochirurgia a San Benedetto del Tronto??

Si potrebbero elencare molteplici altre criticità nei due Ospedali, nelle RSA e nel Territorio, tali da non garantire nemmeno i LEA (livelli essenziali di assistenza), già compromessi dalla gestione in appalto di diversi servizi sanitari e tecnico economali.

Il disappunto delle Scriventi Rappresentanze Sindacali è grande, nel momento in cui emerge che i tagli perpetrati a danno di questo territorio, non derivano unicamente da una motivazione economico-finanziaria, ma anche da scelte politiche. L’ASUR, infatti, diminuisce i finanziamenti alle proprie strutture pubbliche, ma continua a finanziare il privato con la conseguente prolificazione di quest’ultimo.

Si mantengono, infatti, finanziamenti di 300 mila euro annui di protesica ortopedica, si finanzia 250 mila euro di chirurgia ambulatoriale o si fanno convenzioni per la Radiologia e per posti letto di DAY SURGERY al privato, oltre ad aumentare i posti letto di lungodegenza.

Si sta riducendo il servizio pubblico a favore del Privato!

Le Scriventi chiedono ai Rappresentanti delle Istituzioni locali quanto di tutto ciò deriva dalle difficoltà finanziarie sopra descritte e quanto da una scelta di politica regionale sulla sanità. La Regione, infatti, sembra che abbia come obiettivo lo svuotamento incessante della sanità pubblica, in modo eclatante nel Piceno.

A conclusione queste OO.SS. chiedono, quindi, ai Sindaci del territorio un intervento politico verso le Istituzioni Regionali e verso la Direzione dell’Area Vasta 5, al fine di garantire realmente una sanità pubblica (e non usando il solo verbo “faremo”), capace di riorganizzarsi per assicurare servizi efficienti e di qualità ai cittadini.

Redazione: