Le case di riposo che ospitano sacerdoti e suore anziani sono veri e propri “santuari di santità ed apostolicità”. Lo ha detto stamattina papa Francesco durante l’omelia nella messa a Santa Marta, con riferimento alle letture di oggi.
Nella prima lettura (cfr Tm 4,10-17b) San Paolo scrive quando è ormai al tramonto della sua vita: quasi un contrappunto con i discepoli “giovani” e “forti”, con i demoni che fuggono davanti alla loro predicazione.
“L’Apostolo ha un inizio gioioso, entusiasta, entusiasta con Dio dentro”, ha commentato il Papa. Tuttavia “non gli è risparmiato il tramonto”. A tal proposito il Santo Padre ha citato innanzitutto Mosè che, dopo aver lottato coraggiosamente con Dio e contro i nemici per salvare il popolo, muore in totale solitudine sul Monte Nebo, guardando quella Terra Promessa verso cui gli è negato andare.
Analoga è, per certi versi, la vicenda di Giovanni Battista che, dovendo affrontare una “angoscia dubbiosa che lo tormentava”, finisce “sotto il potere di un governante debole, ubriaco e corrotto, sotto il potere dell’invidia di un’adultera e del capriccio di una ballerina”.
San Paolo, da parte sua, quando finisce in Tribunale, realizza di essere stato abbandonato da tutti. Lui stesso però ammette: “il Signore mi è stato vicino. Mi ha dato forza perché io potessi portare a compimento l’annunzio del Vangelo”.
Ogni apostolo, quindi, dovrebbe dire con Giovanni Battista: “È necessario che Lui cresca e io diminuisca”. È in questa ‘diminuzione’ che risalta il tramonto dell’apostolo: tanto più quest’ultimo si eclissa, tanto più Dio trionfa.
Papa Francesco ha quindi esortato a non dimenticare “quei santuari di apostolicità e di santità che sono le case di riposo dei preti e delle suore: bravi preti, brave suore, invecchiati, col peso della solitudine, aspettando che venga il Signore a bussare alla porta del loro cuore”.
Pertanto così come si compiono pellegrinaggi presso celebri santuari mariani o dedicati a santi come San Francesco o San Benedetto, il Papa ha suggerito di compiere pellegrinaggi verso “questi santuari di santità e di apostolicità, che sono le case di riposo dei preti e delle suore”.
I preti e le suore anziani, che vivono ormai una vita di pura contemplazione, “aspettano il Signore un po’ come Paolo: un po’ tristi, davvero, ma anche con una certa pace, col volto allegro”, ha detto Francesco.
Visitare queste persone, ha commentato, “farà bene a tutti noi”, in quanto ci ricorda quella “tappa della vita che è il tramonto dell’Apostolo” e ci stimola a pregare il Signore: “Custodisci loro che sono in quel momento della spoglia finale, per dire soltanto un’altra volta: ‘Sì, Signore, voglio seguirti!’”.
0 commenti