Di A.B.
Il giorno dopo il suo 55° compleanno, padre Renato Piccinni è giunto in cielo.
Per ricordarlo non serve assumere un tono triste o uno stile solenne: non gli sarebbe piaciuto.
In questo momento, cosa si può dire di lui?
Per la cronaca, nasce ad Almè in provincia di Bergamo il 18 ottobre 1958 .Entra nel seminario dei Padri Sacramentini a Ponteranica a 11 anni, completa gli studi di teologia a San Benedetto e a Fermo.
Da studente presta il suo ministero nella parrocchia di San Giuseppe e in quella dell’Annunziata a Porto d’Ascoli. Ordinato sacerdote da Mons. Chiaretti il 29 giugno 1985, resta a San Benedetto.
Dopo aver lavorato per 10 anni come vicario parrocchiale, viene chiamato dall’obbedienza religiosa ad un altro servizio presso la comunità sacramentina di Prato . Vi rimane per tre anni per poi passare a Pesaro e di lì a Ponteranica dove è vissuto sino ad oggi.
A San Benedetto negli anni 90 nasce lo “Juventus Club Padre Renato” la cui unica attività ufficiale è quella di riunirsi nel teatro parrocchiale per vedere insieme le partite del campionato di calcio , con particolare riguardo a quella della Atalanta grande amore e croce… sportiva del nostro .Il club è occasione per un’attività pastorale discreta e proficua con i giovani e con gli ex –giovani.
A San Benedetto padre Renato è responsabile della catechesi per l’iniziazione cristiana: forma centinaia di ragazzini che lo ricordano con estrema simpatia insieme ai loro genitori con cui egli sa creare dei legami autentici e profondi. Per le catechiste è padre spirituale e caro amico. Indimenticabili i pellegrinaggi da lui guidati e i campi scuola, momenti di vera spiritualità e di profonda amicizia, ancora vividi nel ricordo di chi vi ha partecipato.
La sua passione per il canto -aveva, tra l’altro, una bella voce- lo porta a formare il coro parrocchiale e il coretto dei bimbi , indimenticabile animatore della “sua” Messa delle ore 9.
A me piace ricordarlo nel nostro ultimo casuale incontro, questa estate nel cortile dei Padri Sacramentini. Ammalato,conscio del suo stato ormai terminale, ma disponibile a scambiare due parole: anche in quel momento è , per dirla con i versi di Gibran ,“il maestro che cammina all’ombra del tempio / non elargisce la sua sapienza /ma piuttosto la sua fede e il suo amore”. E già, anche in quel momento in cui informava della sua salute, comunicava la sua fede e il suo amore per Gesù: non un lamento, non un rimpianto. Parlava nello stesso modo amichevole e cordiale di sempre, come se la malattia non lo riguardasse o meglio come chi vive nella piena consapevolezza che è qualcosa che si sta compiendo, quel “qualcosa” a cui aveva dedicato tutta la sua vita.
Allora cosa si può dire di lui? Ricorrendo ai versi del suo amatissimo Leopardi, che lui stesso aveva riportato sul suo profilo Face book , lo ricordiamo così:
“Credevo che la facoltà d’amare fosse spenta nell’animo mio. Ora mi accorgo ch’ella vive ancora ed opera. Sono nato per amare, ho amato. E forse con tanto affetto quanto può mai cadere in anima viva.” (Giacomo Leopardi)
I funerali saranno celebrati Lunedì pomeriggio ad Almè.
Alla famiglia e alla comunità dei Sacramentini giungano le condoglianze della redazione.
JURI
Renato i tanti momenti belli nel cortile dei Padri Sacramentini e i campo scuola rimarranno nei miei pensieri. Un grande abbraccio
P. Gabriele
Grazie dell'articolo.
Nadia Piccinni
Sono Nadia, una delle sorelle di Padre Renato. Per caso ho scoperto l'articolo e ne sono rimasta colpita. Colgo l'occasione per ringraziare tutte le persone di San Benedetto che oggi hanno partecipato al suo funerale e quelle che ci sono state vicine con la preghiera. Grazie di cuore da tutta la famiglia.
Massimo
Ora in Paradiso c'è un altro Angelo, un Angelo che continuerà a pregare e vegliare su tutti noi. Renato, per noi ragazzi della Parrocchia di S. Giuseppe di San Benedetto, che abbiamo avuto la fortuna di conoscerti e di vivere migliaia di bellissime esperienze insieme a te, sei stato un sacerdote che ha reso stupende le nostre giovinezze: sempre presente nelle nostre vite, pronto in qualunque momento a organizzare qualcosa per non farci annoiare, hai sempre cercato di avvicinarci alla preghiera, alla riflessione, alla crescita interiore e quindi a Gesù Eucarestia, attraverso meravigliose e numerose esperienze di condivisione, sempre ricche di allegria, vita, spensieratezza. Credo che uno dei tuoi più grandi meriti sia stato proprio quello di aver costruito una Chiesa dove tutti potevano sentirsi di far parte di una grandissima Famiglia, una Famiglia dove ognuno di noi aveva mille diversi compiti da fare, ma che portavamo a termine sempre con la gioia nel cuore, perché consapevoli che venivano compiuti per il prossimo, e quindi per Gesù stesso: infatti come ci dicevi sempre tu, quando si sta insieme al proprio prossimo, è lì che si incontra Gesù, e tutto è più bello, più facile, più gioioso e ci si sente più ricchi dentro e la vita stessa diventa immensamente bella. Renato, hai saputo crescere in maniera prolifica, centinaia di ragazzi con l'esempio di vita del Vangelo, un Vangelo che, attraverso le attività pastorali da te organizzate, hai saputo comunicare nel modo più efficace, diretto, concreto, riuscendo sempre a catturare la tenera attenzione di tantissimi bambini e ragazzi, grazie alle tue parole, ai tuoi modi di fare, ai tuoi consigli, ai tuoi giochi, ai tuoi momenti di riflessione, che sono stati sempre festosi, e a cui mai qualcuno di noi osava pensare di mancare, proprio per non rinunciare a quella gioia continua. Hai saputo quindi insegnare il messaggio salvifico del Cristo Risorto, attraverso numerosissime esperienze ludiche ma ricchissime di spiritualità cristiana. Te ne saremo grati per sempre, perchè quei tempi così meravigliosi solo con te abbiamo potuto viverli, e ora non torneranno più. Hai reso felice tutti noi con la tua presenza, le tue opere, due su tutte il tuo Coro e il tuo Coretto, che hanno accompagnato per anni le Sante Messe a cui non mancavano mai centinaia di giovani, anche nei mesi estivi, a dimostrazione del fatto che tu Renato, hai saputo veramente conquistare cristianamente e umanamente le anime di centinaia di giovani che si sono accostati a Gesù grazie a te. Hai saputo brillantemente interpretare la missione del Sacerdozio, essendo un vero missionario nelle nostre famiglie, nelle nostre vite, e sei stato soprattutto un grandissimo amico per tutti noi, anche nella lontananza di questi ultimi anni. Noi non ti dimenticheremo mai, e stai tranquillo che continuerai a vivere nei nostri cuori, nei nostri pensieri ma soprattutto tu sarai con noi ogni volta che ci troveremo a cantare o a pregare: perchè è stato immensamente meraviglioso condividere l'esperienza del canto e della preghiera in tua compagnia, e tu sarai nei nostri cuori ogni qualvolta ci troveremo a farlo. Il nostro Grazie per tutto quello che hai fatto per noi, non smetterà mai di risuonare nei cieli, attraverso la preghiera. Ora Renato che tu possa riposare in pace, e godere della gloriosa vita eterna che Cristo Signore ha già preparato per te; noi, nell'attesa di incontrarci tutti insieme nel Regno dei Cieli, pregheremo e canteremo per te, e continuerai a vivere con gioia in ognuno di noi. Grazie infinite, un grandissimo abbraccio Ciao Renato! Massimo