REGIONE MARCHE – “Ascolto ai bisogni, tenerezza alle vicende umane” e l’offerta di “un’alternativa alla disperazione esistenziale”.
È questo secondo monsignor Luigi Conti, arcivescovo di Fermo e presidente della Conferenza episcopale marchigiana, il compito che spetta alla Chiesa regionale “di fronte alla crisi economica che morde la carne viva delle comunità locali delle Marche” testimoniata “anche dai suicidi in continuo aumento”.
Il vescovo lo ha affermato sabato scorso in occasione della riunione del Comitato preparatorio del 2° Convegno ecclesiale marchigiano riunito al Centro Giovanni Paolo II di Loreto per definire gli ultimi particolari a poco più di un mese dallo svolgimento del grande evento (22-24 novembre). “Papa Francesco – ha aggiunto mons. Conti – ci chiede un’apertura di mentalità e uno stile improntato alla collegialità: dobbiamo accettare con coraggio le sfide e uscire in campo aperto per proporre, da testimoni credibili, la fede nel tempo della missione”. In questo, le 824 parrocchie diffuse sul territorio regionale si dimostrano una “presenza significativa per moltiplicare opere di fraterna e umana carità. Anche le istituzioni (Regione ed enti locali) svolgono un impegno onesto per lenire le ferite della crisi e sono aperte a collaborare con la Chiesa, sul piano sociale e culturale”.
Monsignor Claudio Giuliodori, amministratore diocesano di Macerata e coordinatore del convegno, ha ringraziato le realtà ecclesiali delle tredici diocesi “per l’impegno profuso nell’articolato cammino durato due anni, un tempo segnato da forti e continui cambiamenti, il più significativo l’avvento di Papa Francesco che ha offerto stimoli, incoraggiamenti, provocazioni sulla via della testimonianza della fede”. Il progetto alla base del secondo convegno delle Chiese delle Marche, a distanza di vent’anni dal primo appuntamento del 1993, “ha dimostrato tutta la sua attualità confermando la bontà del lavoro svolto nel solco del Sinodo sulla nuova evangelizzazione. Ora occorre declinare con coraggio l’icona biblica ‘Alzati e va’…’ scelta per riflettere sul tema del convegno, inoltrandoci nelle periferie esistenziali indicateci da Papa Francesco”.
Nel corso dell’incontro sono stati anche forniti i numeri dei partecipanti al Convegno: ai 149 membri del comitato preparatorio vanno aggiunti 430 delegati diocesani, 40 delle famiglie religiose, 60 dell’associazionismo cattolico e dei movimenti, 8 rappresentanti delle Chiese ecumeniche cristiane europee oltre a rappresentanti dell’Ebraismo e dell’Islam. Sui 569 componenti tra comitato e delegati, 311 sono laici.