DIOCESI – Sabato 26 ottobre sono stato con la mia famiglia biologica, e la mia famiglia Diocesana, in piazza San Pietro all’incontro internazionale delle famiglie con il Santo Padre. Dalla nostra Diocesi circa 13 pullman; un sentito ringraziamento a chi ha creduto in questo pellegrinaggio, regalando a tutti una esperienza “sconvolgente” in senso assolutamente positivo.
Nella prima parte “l’attesa”, fuori dalla piazza chiusa con le transenne sotto un sole, insolitamente cocente, tutti assiepati , schiacciati l’uno con l’altro, e con i bambini che inevitabilmente soffrivano la situazione del caldo e della “compressione”. Siamo rimasti in questa situazione per ben due ore, forse avrebbero potuto aprire la piazza sin dal mattino e riservare solo una corsia per visita in basilica, ma questa è solo una mia opinione, lontana anni luce dalle competenze e visioni degli addetti alla sicurezza “romana”.
Quando ci aprono “le frontiere” ogni singolo pellegrino conquista un posto, sempre al sole ma almeno con una sedia, eravamo in attesa dalle ore 11.00 del mattino, dopo essere partiti alle ore 6.30.
Da questo momento in poi la giornata si è evoluta in un crescendo di emozioni: festa, musica, giochi, colori, risate ma anche pianto, un susseguirsi di testimonianze che sono entrate dentro il cuore di ognuno, fino a ricolmarlo di forti sensazioni.
Mons. Vincenzo Paglia responsabile dell’evento, ha sicuramente centrato il messaggio che la famiglia custodisce e lancia al mondo intero; davvero rappresenta la cellula vitale, il principio generativo della società civile. In famiglia si ride perché ci si diverte, in famiglia ci si aiuta perché ognuno si prende cura dell’altro, in famiglia si piange sulle difficoltà ma poi “insieme” si superano, perché la famiglia è una ed è solidale, in famiglia si prega, perché senza Dio non si avrà mai la sensazione paterna e materna, e così abbiamo fatto noi in Piazza San Pietro, davvero un messaggio dalle forti note e certamente centrato.
Abbiamo riso, ballato,pianto, pregato, ascoltando le testimonianze che si sono succedute sul sagrato, soprattutto in presenza del Santo Padre. Un Papa Francesco in una veste di padre “abba” e, per alcuni versi, di “nonno”; avete visto tutti il gesto affettuoso verso quel bambino, ebbene anche i nonni fanno parte a pieno titolo della famiglia “loro rappresentano la saggezza” come ha detto Papa Francesco senza di loro non c’è storia, e senza i bambini non c’è futuro …..
Carla una mamma : “è stata una giornata faticosa, ma bellissima ho respirato, in questa piazza una pace immensa” ; Riccardo 12 anni: “ci siamo stancati molto, camminando da una parte all’altra della piazza perché nessuna sapeva dirci dove metterci, ma ci siamo divertiti tantissimo quando è passato il Papa”; Giorgia 12 anni : “ è stata una bella esperienza, faticosa, stancante, ma ne è valsa la pena perché siamo stati ripagati di tutto dallo sguardo del Papa”.
Il Papa ha poi continuato sottolineando la valenza della unità famigliare, a richiamato tutti ad abbandonare questa cultura del provvisorio che taglia a pezzi la vita, forte è stato il richiamo al senso duraturo della famiglia, a non gettare tutto via ai primi dissapori, ad imparare ancora una volta le tre parole per vivere in armonia: Permesso, Grazie e Scusi.
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