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Evviva il nuovo gruppo scout Monteprandone 1

 

Di Sara Mattioli

“Facciamo un grande cerchio!” di solito è così che iniziamo le nostre riunioni scout, allo stesso modo abbiamo voluto iniziare questa nuova avventura del Monteprandone 1.
Il 6 Ottobre 2013 infatti il nostro nuovo gruppo ha iniziato a camminare da solo, diventando in questo modo il tredicesimo gruppo della Zona Picena; non sappiamo se questo sia bene o male augurante (… lo lasciamo decidere ad altri), ma sappiamo che ce la metteremo tutta nel fare del nostro meglio per tutti i bambini e i ragazzi che nei prossimi anni vorranno accettare la sfida dello scautismo. Eh si, lo scautismo è una sfida e, per farne parte, bisogna accettarla …perché una sfida?!? Innanzitutto perché devi indossare un’ uniforme che ti mette allo stesso livello di tutti gli altri, che spesso è sporca e anche un po’ maleodorante ma che ti ricorda le avventure più belle della tua vita; lo scautismo è una sfida perché accetti e fai tuoi ideali che sono assolutamente poco redditizi: l’aiuto al prossimo (incondizionato!) dove ti scopri a gioire della gioia di qualcun altro senza avere nulla in cambio, l’essere forti per essere utili, e non per essere il capo di un gruppo di amici in cui vale la legge del più forte, l’amore per la patria, di questa patria che sembra cadere a pezzi; lo scautismo è una sfida perché impari da piccolo a diventare grande, ti prendi responsabilità da custodire e lo fai sul tuo onore, che parola antica l’onore eppure ancora qualcuno la usa!

Proprio accettando questa sfida tre anni fa don Pierluigi con una decina di persone che non conoscevano niente dello scautismo hanno imparato ad apprezzare ed amare questa meravigliosa realtà. Ora sono capi e amano quello che fanno, amano i loro ragazzi come fratelli minori, amano il metodo scout e vogliono che tutti i bambini e i ragazzi, che il Signore ha voluto affidargli, imparino a essere scout non solo quando indossano l’uniforme ma anche nella loro vita quotidiana.

Dopo questi primi tre anni di formazione, tra gioie e scoperte e perché no anche qualche difficoltà, il 6 Ottobre abbiamo avuto la gioia di veder nascere ufficialmente questo nostro gruppo tanto desiderato, abbiamo avuto la gioia di poter cucire sulle nostre camice il distintivo “Monteprandone 1”, abbiamo avuto la gioia di veder quasi raddoppiato il numero dei ragazzi che, osservando altri, hanno avuto il desiderio di giocare con noi questo grande gioco.

La giornata del 6 Ottobre è iniziata con un “grande cerchio” insieme a tutti i fratelli e sorelle scout che ci hanno raggiunto per festeggiare con noi. E’ stata davvero una giornata ricca di momenti forti. Per prima cosa l’alzabandiera, quella bandiera che ci ricorda che esistono altri uomini e donne intorno a noi che condividono il nostro paese e che dobbiamo imparare ad amare; poi il rinnovo delle promesse. Si, perché per diventare scout bisogna fare una promessa, un patto con se stessi per impegnarsi a compiere il proprio dovere verso Dio e verso il proprio paese, nell’aiutare gli altri e nell’osservare la legge scout. Anche nostro vescovo ha voluto essere presente, benedicendo noi e la targa commemorativa, ulteriore segno che siamo tutti parte di una stessa Chiesa. Durante la Celebrazione Eucaristica capi e catechisti hanno ricevuto il mandato per l’anno pastorale appena iniziato: un anello con la preghiera del Padre Nostro. Il segno del mandato ricorda a ciascun capo che non siamo qui per la nostra gloria personale ma per Qualcuno che ci ha chiamato e a cui ciascuno di noi ha risposto “Sì”. Finita la celebrazione, e dopo una breve pausa pranzo insieme a tutta la comunità parrocchiale, le attività sono continuate: il video con tutti i momenti più belli di questi tre anni, i giochi “tipici” scout e i passaggi. In questa giornata infatti abbiamo sia accolto i nuovi arrivati ma anche salutato chi è diventato grande e ha bisogno di nuove avventure. E’ questo il passaggio di cui si parla nello scautismo: entri da piccolo, cresci e la tappa successiva ti propone avventure sempre più impegnative, sempre più difficili da affrontare, sempre più divertenti perché nella nostra associazione “tutto è fatto con il gioco anche se niente è per gioco”. La giornata si è conclusa con il rosario recitato con tutta la comunità parrocchiale in onore di Maria nostra Regina della Pace, nel giorno che ricorda la consacrazione della nostra parrocchia alla Vergine.

E’ stata una giornata ricca di emozioni, ma anche di ringraziamenti: in questi tre anni sono state molte le persone, i capi e i ragazzi che ci sono stati vicini, che ci hanno dato il loro prezioso sostegno e i loro consigli, che ci hanno teso la mano ogni qualvolta ne avevamo bisogno.

La pioggia ci ha accompagnati per tutta la giornata, ma anche di questo vogliamo ringraziare il Buon Dio, noi volevamo il sole ma lui ci ha donato la pioggia e ci ha ricordato così che non siamo padroni di tutto, tantomeno della sua Creazione; ci ha ricordato che il nostro motto è “siate pronti” e d’altronde, come diceva il nostro fondatore Baden Powell, “non esiste buono o cattivo tempo ma buono o cattivo equipaggiamento”; ci ha permesso di vedere ragazzi e bambini sporchi di fango fino al collo che sorridevano soddisfatti per la giornata trascorsa.

Ci rendiamo conto che questo giorno speciale non è stato un traguardo ma un punto di partenza per costruire questo nuovo gruppo, vogliamo che esso sia costruito sulla Roccia e non sulla sabbia e ci impegneremo ogni giorno affinché “Al termine della nostra giornata terrena l’essere stati capi ci sia di lode e non di condanna” e poter dire al Signore “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare” (LC 17,10).

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