In occasione dell’approvazione del Piano Triennale per la cooperazione e solidarietà internazionale il consigliere regionale Luca Marconi ha presentato una serie di emendamenti per il sostegno e la diffusione del microcredito a favore di imprese familiari e singoli operatori, per fronteggiare il crescente e devastante fenomeno della desertificazione nei Paesi oggetto degli interventi promossi dalla Regione Marche.
Questi emendamenti sono stati approvati.
Marconi ha, inoltre, chiesto di uscire dalla logica dell’elemosina per i Paesi in via di sviluppo e di ripristinare il fondo di 800 mila euro, ridotto a 600 nel 2013, da destinare in via esclusiva al continente africano anche per contrastare il flusso dei disperati che cercano di espatriare dalle coste libiche in Sicilia o a Malta.
Su altri due emendamenti, invece, sempre presentati da Marconi, il Consiglio si è diviso respingendoli. Nel primo si chiedeva d’intervenire con la “cooperazione a sostegno della pari dignità fra i sessi.
Particolare attenzione alla promozione della famiglia nella tutela della donna e della maternità e paternità responsabile a favore della vita nascente, dell’infanzia e della adolescenza.” Con 6 voti a favore e 10 contro questo emendamento è stato bocciato dalla maggioranza che non ha dimostrato grande sensibilità su un tema centrale come quello della vita, della famiglia e dell’infanzia così drammatico nelle aree del continente africano. “Evidentemente – ha commentato Marconi – le parole <vita nascente> fanno ancora paura a certa cultura di sinistra che trova <distratti complici in molti cattolici> eletti in quell’area politica. Come abbiamo desertificato l’Europa abbandonando la famiglia, le donne e i bambini, così, da ricchi capitalisti, intendiamo operare anche con il Terzo Mondo.”
Un ultimo emendamento bocciato con 9 si e 11 no mirava ad aumentare la percentuale dei fondi per finanziare i progetti delle Associazioni no profit che concretamente intervengono a favore delle popolazioni in difficoltà nel Terzo e Quarto Mondo. “Ho cercato di mettere un freno, ha spiegato Marconi, ai soldi della cooperazione spesi per osservatori sulle politiche sociali, segreterie tecniche, formazione degli operatori, fantomatiche azioni di comunicazione, contributi per laboratori itineranti, soldi per centri polivalenti, seminari, creazioni di sinergie, rafforzamento di pratiche di reti per azioni di cittadinanza attiva e global education, centinaia di migliaia di euro che se ne vanno per pagare esperti in sessioni, seminari, networking, festival. Quindi chiacchiere, chiacchiere e ancora chiacchiere e denari pubblici per pagare chi fa le chiacchiere e per “educare” le popolazioni dell’Italia, Olanda, Bulgaria, Austria, Germania, Polonia, Malta, Francia alla <comprensione dell’interdipendenza globale delle cause di povertà e ineguaglianza a livello internazionale attraverso un nuovo metodo d’insegnamento non eurocentrico> sic! Anche questo emendamento viene bocciato negando soldi a chi veramente opera a favore dei più poveri fra i poveri.”
0 commenti