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PROVINCIA – Pubblichiamo il comunicato dei Sindacati.
Dopo quasi un mese dall’incontro con la Conferenza dei Sindaci, dove sono stati esposti e documentati le molteplici criticità derivanti dai tagli sulla Sanità nel Piceno, che hanno portato alla sospensione delle relazioni sindacali con la Direzione, la RSU AV5, le Segreterie delle Organizzazioni di categoria Cgil, Cisl, Uil, Nursind, Fsi territoriali,ad oggi, hanno ricevuto alcuna risposta.
Nell’incontro citato, la delegazione dei Sindaci aveva assunto l’impegno di riconvocare a breve la delegazione sindacale, per esaminare, congiuntamente, lo stato dei servizi, la carenza di diverse figure professionali e le ricadute sulle prestazioni sanitarie.
Siamo a conoscenza di un incontro, che la Conferenza dei sindaci ha avuto con la Direzione dell’Area Vasta, ma degli esiti ancora oggi nulla è dato sapere, come se il problema del mantenimento della qualità e quantità dei servizi sociosanitari del comprensorio, fosse l’ultimo delle preoccupazioni dei sindaci; una distanza enorme tra quello che si promette e la pratica quotidiana.
Come Sindacato dobbiamo registrare nuovamente il totale distacco della rappresentanza politica, dai problemi, dei lavoratori della Sanità pubblica del piceno e soprattutto dei cittadini, che nel frattempo subiscono la chiusura di reparti da parte dell’ASUR con la conseguente riduzione di servizi,l’aumento delle spese per le cure primarie e specialistiche di famiglie e pensionati nonché i disagi provocati dalle distanze da percorrere per trovare risposte ai bisogni di assistenza e di cura.
Il dissesto della Sanità del Piceno non ha solo matrice economica ma anche politica. Di fatto con l’approvazione della delibera sulle reti cliniche, la giunta regionale ha sancito che nelle Marche ci sono due diversi sistemi sanitari: quello dell’eccellenza, concentrato nel nord della Regione e quello dei “pendolari” al quale appartiene l’Area Vasta 5. L’atto della Giunta ha sentenziato una evidente discriminazione tra Aree Vaste perché mentre si effettuano tagli indiscriminati di alcune specialistiche del Piceno, in altri territori della regione Marche, a parità di attività, si mantengono doppioni se non triploni di reparti e servizi.
Tale situazione è insostenibile, i nostri rappresentanti politici regionali sono “muti” mentre la Conferenza dei Sindaci è “scomparsa”.
Nonostante tutto, la Rappresentanza Sindacale continuerà a battersi al fianco dei lavoratori, a difesa del diritto alla salute dei cittadini, intensificando, nelle prossime settimane, con o senza l’apporto dei politici locali,la mobilitazione con iniziative pubbliche, finalizzate a denunciare le difficoltà che hanno le strutture socio assistenziali a garantire agli utenti una dignitosa assistenza.
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