DIOCESI – Il primo di novembre festa di Ognissanti in una Cattedrale piena di fedeli arrivati dalle varie parrocchie della diocesi, si celebrava la Santa Messa, sobria, essenziale, impreziosita dalla musica e dai canti della “Cappella Musicale della Cattedrale di San Benedetto del Tronto” diretta dal M° Malavolta.
Fin qui nulla d’insolito, ma quel giorno è stato davvero importante per la storia della nostra Diocesi, quella messa ha sancito la fine di un era.
Il nostro amato pastore sta per concludere il suo mandato episcopale durato oltre diciassette anni.
Lo fa, nel modo più umile e bello, dopo la proclamazione del Vangelo, quando decide di scendere dalla sede con il suo bastone pastorale, simbolo legato alla missione del Vescovo nei confronti dei suoi fedeli, per dirigersi verso l’ambone.
Decide di parlare a braccio, proprio come fa un padre con la propria famiglia nei momenti importanti. Le sue parole hanno fin da subito colpito per la loro carica emotiva tutti i presenti.
“Non importa quanto siano grandi le difficoltà della nostra vita. Lui –indicando Gesù sulla croce- ci racconta il suo sacrificio e ci sprona ad andare avanti, anche nei momenti più bui e tristi. Gesù non ci abbandona, mai! Noi tutti apparteniamo ad una grande famiglia, quella cristiana,non esistono differenze, siamo tutti figli di Dio ed è questa la nostra grande forza.”
Con le parole del Credo “Credo nella Santa Chiesa Cattolica e Apostolica” conclude la sua significativa omelia.
Sembra quasi diventare la scena di un ideale congedo di un uomo, di un pastore che ha guidato e protetto il suo gregge dalle molte insidie, combattendo la buona battaglia e conservando la Fede.
Grazie Mons. Gestori.