“Un atto contro la legge, la giustizia e l’umanità, contro la pace. Acuisce la segregazione e l’odio”: è la condanna del patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal della demolizione, da parte dell’esercito israeliano, di una casa situata su un terreno di proprietà del Patriarcato, ed abitata da una famiglia palestinese di 14 membri ora ospitata in una tenda della Croce Rossa. “Non c‘è giustificazione alla demolizione, e quando la municipalità di Gerusalemme e il governo di Israele ordinano demolizioni e cacciano le persone dalla proprie case, queste azioni alimentano odio e minano il futuro di pace. Noi siamo i legittimi proprietari – ha aggiunto Twal – e voi sentirete la nostra voce davanti ai governi del mondo, intraprenderemo azioni legali davanti le corti competenti per cancellare questa ingiustizia, ristabilire la giustizia e ricostruire questa casa”. Le forze di sicurezza israeliane, secondo il Patriarcato, accompagnati da bulldozer, hanno eseguito la demolizione all’alba di lunedì affermando che la casa, sita in prossimità del checkpoint che separa Gerusalemme da Betlemme, è stata costruita senza licenza edilizia. Tuttavia, spiega al Sir il vicario patriarcale della Palestina e ausiliare di Gerusalemme, monsignor William Shomali, “l’edificio è stato costruito prima della Guerra dei Sei Giorni, nel 1967, e quindi esentato da ogni legge di demolizione”.
“È la prima volta che accade un fatto del genere” aggiunge il vicario che si dice convinto che “l’abbattimento è stato fatto per impedire alla famiglia di risiedere in quella zona che Israele vorrebbe spopolata dai palestinesi. Una zona che prima della Guerra faceva parte di Betlemme e non di Gerusalemme. Se fosse stata vuota la casa non sarebbe stata distrutta”. Nonostante le difficoltà il Patriarcato prosegue nella sua opera di dare alloggi alle famiglie di Gerusalemme: “abbiamo finito nella zona di Beit Safafa un progetto di alloggi per 72 famiglie. Ora chiederemo alla Municipalità di Gerusalemme che la terra dove sorgeva la casa demolita – circa 6000 metri quadrati – venga inserita nel piano urbano municipale così da poter costruire altre abitazioni”. La demolizione si è verificata 48 ore prima del nuovo tour del Segretario di Stato Usa John Kerry per rilanciare il processo di pace. In una dichiarazione di ieri, l’Associazione israeliana per i diritti civili in Israele (Acri) ha avvertito che il municipio di Gerusalemme aveva notificato in questi giorni a centinaia di famiglie palestinesi di Gerusalemme Est l’ordine di demolizione per il fatto che le loro case erano state costruite senza licenza. L’area di Gerusalemme Est, a maggioranza araba, è stata occupata e annessa da Israele dal giugno del 1967. Questa annessione non è riconosciuta dalla comunità internazionale.