GROTTAMMARE – “Donne e cavalieri qui adunati… lo vostro capitano a voce fiera… comanda che princìpi questa festa che è detta di color che han corna in testa”.
La citazione è tratta dal testo dell’annuncio a cui il Capitano del Popolo, Giuseppe Mattioli, darà lettura domani (sabato 9) pomeriggio, nel giardino comunale, dove sarà allestito un accampamento militare del XV secolo e vi si raduneranno una trentina di figuranti a conclusione del percorso del corteo storico che si avvierà da piazza San Pio V intorno alle 17.30.
L’annuncio è un componimento costituito da due ottavine che riassumono l’essenza di una delle manifestazioni caratterizzanti la storia secolare di Grottammare. L’autore è lo stesso sindaco Enrico Piergallini (in allegato il testo integrale).
GROTTAMMARE – L’evento di domani pomeriggio (sabato) formalizza, dunque, per la prima volta nella storia della Fiera di San Martino dopo oltre 200 anni, l’apertura della manifestazione mercatale, in programma nei giorni di domenica 10 e lunedì 11 novembre.
Lo stand organizzato dalla parrocchia della Speranza dove si terrà in piccolo a Sagra de “Lu Bucculotte cu lu crastate” si svolgerà presso il Parco delle rimembranze con ottime cucine.
Fiera che si estenderà su 9150 metri quadrati di superficie nel centro cittadino e per la quale sono attesi 411 titolari di spazi vendita o promozionali, oltre a una ventina di associazioni no profit a cui la fiera offre visibilità ormai da svariati anni e 10 aziende vinicole del territorio con i loro novelli e le migliori etichette.
Il Capitano del Popolo sarà accompagnato dai figuranti della compagnia d’arme dell’ass. Orme del Tempo di Lapedona, che successivamente all’annuncio interagiranno col pubblico con uno spettacolo e daranno lezioni su oggettistica, abiti e armi del periodo. Sempre nel giardino comunale, cioccolata calda e vin brulé. La partecipazione è gratuita.
“Quando si pensa alla Fiera – affermano il sindaco Piergallini e l’assessore Lorenzo Rossi – vengono subito in mente il vino novello, le caldarroste, il panetto di fichi, i cardi gobbi, e tante altre specialità di stagione. Tuttavia, questa ricorrenza ha un valore storico che andava nuovamente riscoperto e rilanciato. Le sue origini si perdono nella memoria cittadina – forse addirittura precedenti il Medioevo – Proprio per ristabilire la profondità secolare di questo evento, quest’anno abbiamo voluto creare un ponte tra la più remota delle nostre fiere e quella che è invece la più antica delle feste grottammaresi, la Sacra”.
Secondo autorevoli fonti storiche come Giuseppe Speranza e Bernardino Mascaretti, fino al 1798 il Capitano del popolo veniva investito dal consiglio cittadino a presiedere la Fiera di San Martino. Il Capitano riuniva a sé una serie di poteri, sovraintendendo alle cause civili e militari, con l’eccezione delle pene capitali.
La sua funzione, in particolare, era legata all’ordine pubblico e la sua figura collegava la Fiera alla Sacra, altro momento importante della storia cittadina, in quanto la carica durava fino alla prima Sacra successiva alla nomina.