Dopo essersi intrufolato in casa Chesterton, Andrea Monda, insieme con Saverio Simonelli, ha sbirciato nella biblioteca di Papa Francesco, dando così vita al libro uscito per la casa editrice Àncora “Fratelli e sorelle, buona lettura! Il mondo letterario di Papa Francesco”.
Il testo ha l’intento di ricostruire, a partire dalle citazioni che di tanto in tanto Papa Francesco ha fatto, quali siano gli autori preferiti dell’attuale Vescovo di Roma.
Una simile operazione fa essere questo testo fra le prime pubblicazioni, se non la prima in assoluto, che descrivono lo spessore culturale di Papa Francesco. La nostra testata fu la prima a scorgere una somiglianza fra il profilo umano e spirituale di Papa Francesco e quello di Giovanni Paolo I, una somiglianza che possiamo notare anche sotto il punto di vista culturale.
Papa Luciani, al pari di quanto sta accadendo per Papa Bergoglio, è stato principalmente percepito come un uomo semplice e vicino alla gente, mentre è sfuggita ai più il suo amore per la letteratura.
Un errore nel quale non sono caduti gli autori del nostro libro che hanno rintracciato nei vari discorso di Papa Francesco i vari riferimenti al mondo della letteratura, un mondo che il Pontefice conosce bene, visto che negli anni ’60 insegnò nell’Istituto Immacolata Concezione della città argentina di Santa Fe.
Leggendo questo libro, sono molte le cose che si possono scoprire sul back-ground culturale di Papa Francesco. Il Pontefice apprezza lo scrittore inglese G.K. Chesterton ed è anche iscritto alla Società Chestertoniana Argenitina.
Apprendiamo ancora che Papa Francesco ha attinto l’espressione “le classi medie della santità” dalla produzione letteraria dello scrittore francese Joseph Malègue.
Anche in un momento come quello della visita all’isola di Lampedusa, in memoria di quanti hanno drammaticamente perso la vita in mare, Papa Francesco non ha tralasciato un collegamento con l’universo letterario individuando nel manzoniano Innominato la figura di quanto si disinteressano del prossimo.
Monda e Simonelli prendono ancora in esame autori del calibro di Dostoevskij, Tolkien e Hölderlin, senza trascurare altri autori minori che hanno influito su Bergoglio. Un libro da leggere per conoscere un aspetto del nuovo Papa fino ad ora poco studiato.