Tempi di grandi cambiamenti per la Chiesa. “Era un ufficio che non mi sarei mai immaginato di ricoprire”, ha commentato mons. Crociata, parlando della sua nomina a segretario generale della Cei: “Da ciò ho imparato che si può essere chiamati anche a cose impensate”. Se “quello che oggi viene annunciato”, ha aggiunto, è “un passaggio fisiologico”, quelli che viviamo “sono tempi di grandi cambiamenti per la Chiesa”, a cui “la figura di Papa Francesco ha impresso un’accelerazione e una nuova direzione a un processo già in atto, mostrando come la Chiesa può essere soggetto di una trasformazione che conosce molteplici fattori di tipo culturale, sociale ed economico”. Per monsignor Crociata, si tratta di “un processo complesso, che vede accostati l’entusiasmo delle folle che si raccolgono attorno al Papa e la fedeltà quotidiana, talora affaticata, delle nostre comunità e, ultimamente, della nostra fede”. È in questo “clima” che “dobbiamo raccogliere l’invito del Papa a far crescere la partecipazione e la condivisione, il calore delle relazioni e la cordialità nella dedizione, una comunicazione di fede che, senza sminuire il senso dell’istituzione ma orientandola al suo fine specifico, sia attenta alla persona e alla sua situazione”.
Non solo “immagine pubblica”. “Sono molto contento e grato della vostra partecipazione a questo momento, che segna un passaggio importante per me, ma in qualche modo anche per la Chiesa in Italia, per la Conferenza episcopale e per voi”. È l’esordio del discorso di monsignor Crociata, che ha ringraziato il cardinale Bagnasco “per aver voluto essere presente in questa circostanza e per le parole che mi ha benevolmente indirizzato, dopo avermi chiesto, poco più di cinque anni fa, di assumere il ruolo di segretario generale, al quale poi Benedetto XVI mi ha nominato”. “In questo compito – ha proseguito – mi è stata a cuore e ho condiviso con voi la preoccupazione non solo per l’immagine pubblica della Chiesa in Italia, ma soprattutto per la vita delle nostre diocesi, dei vescovi, dei preti, delle comunità, di tutti i credenti e di quanti in qualche modo stanno a osservare e cercano qualcosa per la loro esistenza e la loro segreta speranza”.
Non “calcoli”, ma “ascolto”. “Non lasciatevi mai imprigionare da calcoli angusti e da meschine dialettiche relazionali” che “rischiano di appannare” il servizio alla Chiesa, l’invito rivolto da monsignor Crociata, che ai sacerdoti ha raccomandato di “rimanere sempre in ascolto – da pastori – del cuore e della vita delle persone e delle comunità per le quali sono pensate tutte le attività e le iniziative”. “A tutti chiedo, fin d’ora, di accogliere con cordialità e piena disponibilità il nuovo segretario generale”, l’esortazione del vescovo, che nella parte finale del suo discorso si è detto “grato a Papa Francesco per la fiducia”. “Il mio pensiero e il mio cuore ora si dirigono sempre di più alla diocesi di Latina, questa Chiesa dalla storia antichissima e recentissima insieme”, ha concluso: “Vado con la ferma certezza che il Signore mi ha chiamato ad andare lì”.