SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Chi sbaglia paga. Come noto, dai primi di novembre la Polizia Municipale ha attivato, grazie all’assunzione a termine di personale part time, uno specifico servizio destinato a verificare il rispetto delle regole in materia di corretto conferimento dei rifiuti nelle zone dov’è attivo il “porta a porta spinto”.
Dopo mesi dedicati all’informazione, attuata con tutti i mezzi a disposizione (dagli strumenti di comunicazione tradizionali al web, dalle assemblee pubbliche all’utilizzo dei cosiddetti “ecofacilitatori”), si è passati alla fase repressiva dei comportamenti di chi, nonostante tutto, non intende adeguarsi.
Accanto alle Guardie ecologiche volontarie, dunque, sono scesi in campo, come detto con un servizio specifico, anche gli agenti di Polizia Municipale che, in circa due settimane (periodo 8 – 22 novembre), hanno accertato 15 violazioni. Da segnalare che, oltre ai privati sorpresi a lasciare in strada il sacco dell’immondizia non riciclabile fuori dagli orari stabiliti o, peggio, a gettarli nei cassonetti dell’umido o dei pannoloni, sono stati sanzionati anche alcuni titolari di attività commerciali del lungomare che, contravvenendo alle regole, nelle giornate domenicali hanno lasciato in bella mostra i contenitori pieni di rifiuti della serata precedente.
«L’operazione proseguirà senza tentennamenti, lo dobbiamo alle migliaia di cittadini e commercianti che fanno con attenzione e rispetto la raccolta differenziata. Stiamo lavorando per riformulare l’ordinanza in materia per tener conto delle necessità manifestate dai grandi condomini di disporre di contenitori ad uso esclusivo, un problema che si porrà decisamente quando, tra breve, il porta a porta spinto interesserà l’area di viale De Gasperi e zone limitrofe. Contestualmente – aggiunge Canducci – potremmo valutare di differenziare le sanzioni tra privati cittadini e attività commerciali, visto che un importo unico ha un diverso effetto deterrente sulle due tipologie di utenti».