È stato un risveglio bruciante, doloroso, quello di oggi. Il ciclone che ieri ha travolto la Sardegna ha lasciato dietro di sé una scia di morte e di distruzione. Si contano 16 morti, tra cui due bambini, dispersi e centinaia di sfollati. E il bilancio non sembra essere chiuso. Città e terreni sono ancora sommersi dalle piogge torrenziali. Case, negozi, aziende, trascinate via dalla furia delle acque. Le lacrime si sono unite alla pioggia a rigare il volto di tante persone. Non sono sole. Oggi la tragedia in Sardegna, ieri quella nelle Filippine. Siamo tutti sardi. Siamo tutti filippini.
In queste tragedie, ancora una volta, la Chiesa è presente nel portare aiuto e consolazione. La prima risposta è, e resta, quella della preghiera attraverso la quale trovano la loro migliore espressione la solidarietà e la vicinanza che sentiamo, adesso più forti che mai, verso la Sardegna e il suo popolo. Siamo tutti sardi. Lo siamo per la comune appartenenza alla famiglia umana, in primo luogo. La Chiesa, con i suoi sacerdoti, con le sue strutture, con le sue comunità ecclesiali è presente nel farsi carico di queste nuove sofferenze provocate da una natura che si vuole benigna ma che, innescata da scelte umane discutibili, sa diventare anche crudele.
Ritornano forti, oggi, le parole di Papa Francesco durante la Messa celebrata il 22 settembre nel santuario di Nostra Signora di Bonaria, a Cagliari, nel corso della sua visita nell’isola. Ricordando le tante situazioni di povertà presenti, il Pontefice invocò la collaborazione delle Istituzioni, e anche quella della Chiesa, “per assicurare alle persone e alle famiglie i diritti fondamentali per far crescere una società più fraterna e solidale”. Fino a quel grido rivolto ai presenti: “Vi sono vicino! Vi sono vicino, vi ricordo nella preghiera, e vi incoraggio a perseverare nella testimonianza dei valori umani e cristiani… Mantenete sempre accesa la luce della speranza!”. Un grido che risuona anche in questa giornata.
Oggi è il giorno del lutto e la solidarietà e l’amicizia vera si manifestano soprattutto nei giorni della sventura e della prova. La Conferenza episcopale italiana ha indetto per il 1° dicembre una raccolta per le vittime delle Filippine. E oggi ha stanziato un milione di euro dai fondi derivanti dall’otto per mille, come “prima risposta solidale alla tragedia sarda”. Una preghiera e un gesto concreto che saranno seguiti da altri, quelli di tanti… Oggi siamo tutti sardi. Siamo tutti filippini.
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