Nella foto parte dei delegati della nostra Diocesi
DIOCESI – Pubblichiamo la lettere dei 48 delegati della nostra Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto al Secondo Convegno Ecclesiale Marchigiano e rivolto a tutti i fedeli della Diocesi.
A breve pubblicheremo una seconda Fotogallery con altri “Tweet”.
A breve pubblicheremo una seconda Fotogallery con altri “Tweet”.
“Carissimi,
vorremmo condividere con voi quanto abbiamo vissuto, mandati dalla Chiesa locale, nell’esperienza del 2° Convegno ecclesiale marchigiano. Innanzitutto la bellezza del convenire e del pregare insieme, la consolazione nell’incontrare tanti fratelli e sorelle della Chiesa delle Marche e condividere con loro fatiche e speranze. L’ascolto e il confronto nei 24 laboratori ha generato una grande ricchezza e soprattutto la percezione di una comunità cristiana non lamentosa di fronte all’attacco di una crisi che tocca tutto e tutti, ma desiderosa di vivere e donare la speranza che viene dal Vangelo.
Pur coscienti che non è facile vivere e trasmettere la fede anche nelle Marche, ripartiamo convinti che in questo compito non siamo soli, ma in compagnia dello Spirito del Risorto e della forza che viene dalla comunione e dalla sinodalità.
Torniamo nella nostra diocesi portando con noi le parole del card. Angelo Bagnasco che ci hanno invitato a vincere il virus dell’individualismo, a ‘saper stare’ con Gesù prima di alzarci ed andare per contagiare e scaldare il mondo con la fede, senza cedere al disincanto e allo scoraggiamento. Vorremmo essere, insieme a voi, una presenza sempre più testimoniante, individualmente e comunitariamente, in ogni ambiente, in quanto poter servire è una grazia, che ci fa crescere e costruire relazioni accoglienti e fraterne.
Salutiamo Loreto mettendo in valigia tutta la ricchezza scaturita dai lavori laboratoriali: le criticità che non sono state nascoste e le tante, stimolanti proposte concrete che ora possiamo riprendere e riproporre in Diocesi.
Mentre lasciamo alle spalle la collina che ci ha ospitati, pensiamo agli obiettivi che ci siamo dati nella nostra programmazione pastorale e a come ha trovato una conferma in questo convegno: vivere l’essenziale, la fede che nasce dall’ascolto e dall’incontro con Gesù, edificare con l’aiuto dello Spirito una chiesa dal volto conciliare capace di vivere la collegialità e la corresponsabilità, ripartire da uno stile familiare nelle nostre comunità, in modo che tutti si sentano a casa e nessuno vanga escluso, specie se piccolo e relegato alla fine delle strade.
Torniamo cosi con la convinzione che questo è il tempo favorevole, questo è il tempo di andare alle periferie esistenziali che a volte contribuiamo a creare e che sono più vicine di quanto pensiamo, questo è il tempo di essere “cercanti perchè cercati”, come ci ha detto la nostra Sr. Patrizia.
Abbiamo pregato insieme nella casa di Loreto, per il vescovo Gervasio e per il Vescovo eletto Carlo, per tutto il popolo di Dio, abbiamo cercato di mettere da parte chiacchiere vuote e sterili per portare con noi un sacco di speranza da condividere con tutti.
Vogliamo infine pregare come la nostra diocesi ha fatto all’apertura del convegno:
Signore…donaci la grazia di essere docili al soffio del tuo Santo Spirito, affinché possiamo costruire, nella comunione e nell’armonia dei carismi, la civiltà dell’amore, in cui, abbattuti i muri dell’indifferenza e dell’individualismo, apriamo le porte del cuore e delle nostre comunità a chi attende gesti e parole di solidarietà e di speranza. Amen”.
vorremmo condividere con voi quanto abbiamo vissuto, mandati dalla Chiesa locale, nell’esperienza del 2° Convegno ecclesiale marchigiano. Innanzitutto la bellezza del convenire e del pregare insieme, la consolazione nell’incontrare tanti fratelli e sorelle della Chiesa delle Marche e condividere con loro fatiche e speranze. L’ascolto e il confronto nei 24 laboratori ha generato una grande ricchezza e soprattutto la percezione di una comunità cristiana non lamentosa di fronte all’attacco di una crisi che tocca tutto e tutti, ma desiderosa di vivere e donare la speranza che viene dal Vangelo.
Pur coscienti che non è facile vivere e trasmettere la fede anche nelle Marche, ripartiamo convinti che in questo compito non siamo soli, ma in compagnia dello Spirito del Risorto e della forza che viene dalla comunione e dalla sinodalità.
Torniamo nella nostra diocesi portando con noi le parole del card. Angelo Bagnasco che ci hanno invitato a vincere il virus dell’individualismo, a ‘saper stare’ con Gesù prima di alzarci ed andare per contagiare e scaldare il mondo con la fede, senza cedere al disincanto e allo scoraggiamento. Vorremmo essere, insieme a voi, una presenza sempre più testimoniante, individualmente e comunitariamente, in ogni ambiente, in quanto poter servire è una grazia, che ci fa crescere e costruire relazioni accoglienti e fraterne.
Salutiamo Loreto mettendo in valigia tutta la ricchezza scaturita dai lavori laboratoriali: le criticità che non sono state nascoste e le tante, stimolanti proposte concrete che ora possiamo riprendere e riproporre in Diocesi.
Mentre lasciamo alle spalle la collina che ci ha ospitati, pensiamo agli obiettivi che ci siamo dati nella nostra programmazione pastorale e a come ha trovato una conferma in questo convegno: vivere l’essenziale, la fede che nasce dall’ascolto e dall’incontro con Gesù, edificare con l’aiuto dello Spirito una chiesa dal volto conciliare capace di vivere la collegialità e la corresponsabilità, ripartire da uno stile familiare nelle nostre comunità, in modo che tutti si sentano a casa e nessuno vanga escluso, specie se piccolo e relegato alla fine delle strade.
Torniamo cosi con la convinzione che questo è il tempo favorevole, questo è il tempo di andare alle periferie esistenziali che a volte contribuiamo a creare e che sono più vicine di quanto pensiamo, questo è il tempo di essere “cercanti perchè cercati”, come ci ha detto la nostra Sr. Patrizia.
Abbiamo pregato insieme nella casa di Loreto, per il vescovo Gervasio e per il Vescovo eletto Carlo, per tutto il popolo di Dio, abbiamo cercato di mettere da parte chiacchiere vuote e sterili per portare con noi un sacco di speranza da condividere con tutti.
Vogliamo infine pregare come la nostra diocesi ha fatto all’apertura del convegno:
Signore…donaci la grazia di essere docili al soffio del tuo Santo Spirito, affinché possiamo costruire, nella comunione e nell’armonia dei carismi, la civiltà dell’amore, in cui, abbattuti i muri dell’indifferenza e dell’individualismo, apriamo le porte del cuore e delle nostre comunità a chi attende gesti e parole di solidarietà e di speranza. Amen”.
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sr m. alfonsa fusco
mi riconosco nei sentimenti di fede rinnovata ed espressa con passione e condivisione. Nella mente di noi delegati c'è un cumulo di pensieri buoni, nella nostra volontà un pieno di energia che viene dall'alto e nel nostro cuore una decisione risoluta non solo per alzarci e andare ma un alzarci per stare con Lui e andare verso..le periferie prossime.