Di Don Alfredo Rosati
Il cammino del nuovo anno liturgico si apre come sempre con il tempo dell’avvento, ossia dell’attesa e con essa, del desiderio di vita, che solo l’amore può spiegare e soddisfare. Un amore vero che trasformi i sogni in progetti di vita.
Dunque auguri di buon avvento: alle mamme che attendono trepidanti il ritorno dei figli a casa; agli anziani, che attendono con pazienza il sollievo di una compagnia nella solitudine; agli ammalati, che attendono il conforto di un po’ di salute del corpo e dello spirito; ai papà, che attendono dalla politica, dall’economia, un aiuto che garantisca la dignità del lavoro, un futuro per i figli; ai fidanzati, che attendono con gioia il giorno del loro matrimonio; ai giovani, che attendono di vedere riconosciute le loro risorse e le loro esigenze di verità, di coerenza, di sincerità negli occhi e nelle opere degli adulti; ai bambini, che attendono la carezza materna e la determinazione paterna; ai seminaristi, che nella preghiera si preparano a diventare pastori secondo il cuore di Cristo; ai consacrati, che attendono la presenza consolante di Dio al termine del giorno; alle persone lontane dalla loro patria, senza casa, senza famiglia, senza lavoro, senza cibo, senza amici, che attendono la luce di un giorno nuovo da vivere e non sopravvivere.
Buon avvento a quanti credono in un Dio che è Padre e veglia su suoi figli con amore; e buon avvento a quanti dubitano ancora della sua presenza nella nostra storia e nella Chiesa.
Buon avvento a chi si sforzerà di trovare nel proprio cuore un strada nuova per andare incontro a Gesù, il sole che sorge dall’alto, rischiara le tenebre e dirige in nostri passi nella via della pace.