Elbano

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Durante le celebrazioni per i 70 anni dell’arma dei carabinieri di San Benedetto del Tronto sono stati ricordati da Elbano Bovara gli amici Giuseppe Fioravanti e Padre Mario Fioravanti.

Elbano “Colgo l’occasione per ringraziare S.E.R. Mons. Gervasio Gestori per le molteplici attenzioni riservate ai componenti dell’Arma dei Carabinieri e della nostra Associazione;
La prima occasione d’incontro fu l’inaugurazione del monumento a Salvo D’Acquisto nel 1996, e poi la costante presenza nelle celebrazioni della Virgo Fidelis, e del Precetto Pasquale in questi 17 anni di Sua presenza nella nostra Diocesi
A breve giungerà fra noi il nuovo Pastore, lo accoglieremo con gioia, ma sappiamo che potremo continuare a contare sulla Sua vicinanza e sulle sue preghiere.
Grazie di cuore da tutti noi.

La seconda opportunità è quello di poter ricordare alla nostra comunità Sacra Famiglia due persone del luogo: il carabiniere Giuseppe Fioravanti nel 60° anno dalla sua morte e Padre Mario Fioravanti scomparso da appena due anni.
Lo faccio attingendo dai ricordi impressi nel mio cuore.
Parlare dell’amico Pippo, cosi’ lo chiamavamo noi, mi riporta alla mente il grande dolore di tutta la piccola comunita’ ragnolese di allora .

Ricordo la commozione di quando all’imbrunire di quel giorno di marzo del 1953, a bordo di un autocarro dei Carabinieri, giunse la salma di Pippo.

La cucina della sua casa, al piano terra, divenne la sala ardente:
in quella cucina, ove aleggiavano ancora i sogni, le speranze di quel giovane, i genitori, la famiglia, gli amici, i Carabinieri che lo avevano riportato a casa, vegliarono tutta la notte il corpo di quel coraggioso Carabiniere colpito a morte da una mano armata che, nella stessa luttuosa giornata, aveva gia’ ferito cittadini e colleghi di una pacifica comunita’ del modenese.

Il mattino dopo , la cerimonia religiosa nella Parrocchia dell’Annunziata a Porto D’Ascoli e poi, sotto una pioggia insistente, il corteo funebre a piedi fino al cimitero di San Benedetto.

Di quei giorni grigi e surreali, ricordo la figura di Mario, fratello quattordicenne di Pippo, che nonostante il suo grande dolore cercava di confortare la madre Antonia.

Con Mario dopo aver vissuto l’infanzia e l’adolescenza a Ragnola, ci siamo ritrovati alcuni anni dopo a Firenze: io allievo sottufficiale dei carabinieri e lui seminarista per rincontrarci poi nel 1983, in uno dei suoi ritorni dal Brasile .

Oggi , Eccellenza, in questa chiesa dedicata alla Sacra Famiglia , mi piace immaginare Pippo, Mario e Filiberto nuovamente riuniti in famiglia nella Casa del Signore ed i loro genitori Antonia ed Emidio che ci dicono:

“”la morte di Pippo ci procuro’ un grande dolore e lo piangemmo fino alla nostra morte, poi capimmo che il Signore lo aveva voluto in Cielo perche’ aveva bisogno di un Carabiniere bravo e coraggioso da “arruolare” nella schiera dei suoi Angeli.

Anche la partenza di Mario, la sua lontananza ci aveva addolorato, ma il Signore aveva un progetto per lui, che fosse un Angelo vivente fra i poveri di Rio e per questo lo aveva piu’ volte protetto dalle minacce e dagli spari dei banditi delle Favellas.””

Oggi diciamo grazie a tutti loro, anche attraverso i nipoti, figli di Filiberto, intervenuti a questa celebrazione Eucaristica.

L’associazione Nazionale Carabinieri, a 60 anni dalla morte di Giuseppe Fioravanti, rinnova sentimenti di gratitudine e riconoscenza a questo suo figlio.

Per Padre Mario vorremmo ancora qualcosa di piu’, che rimanesse un esempio per la nostra Comunita’, una guida per le nostre coscienze di cristiani.

Grazie Eccellenza per avermi dato l’opportunità di ricordare questi due amici”.

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